Cambiamento, il rifiuto come punto di partenza

di Redazione 1

Cambiamento, quel dinamismo vitale che è diventato parola chiave di leader politici del calibro di Obama, quella spinta ad un modo di vivere, di guardare alla realtà, di costruire il mondo in maniera diversa da quella attuale.

Cambiare inteso come migliorare, certamente, ma da dove cominciare? Molti esperti di life coaching ci raccomandano di avere ben chiaro il punto di arrivo delle nostre aspettative ma non è un compito sempre facile, alcune volte c’è nebbia fitta su come si vorrebbe essere, dove si vorrebbe andare, con chi. Se la mission non è ben definita, ed in molti casi non c’è da preoccuparsi perché si delineerà lungo il percorso, che fare per iniziare a cambiare? Beh, se non sai dov’è l’uscita, avviati verso l’entrata…

Piuttosto che cercare di focalizzarsi sulla realizzazione di un obiettivo, più o meno ambizioso, è importante a questo punto partire dall’evidenza ovvero da quello che non va nella nostra vita, cancellando, o limitando, qualora lo sradicamento non fosse possibile, tutti quegli stati d’animo, influenze negative, persone, azioni, abitudini, che ci fanno stare male e che contaminano la nostra vita, ostacolando il cambiamento.

Il rifiuto, quasi sempre considerato nella sua accezione negativa, è in verità un punto di partenza molto netto per il cambiamento. Si dice no all’ennesima angoscia che fa capolino nella nostra mente, alla paura, all’ansia di sbagliare, di non essere abbastanza. Si dice no alle critiche non costruttive, alle persone che piuttosto che farci crescere ci fanno regredire allo stato infantile e tirano fuori il peggio di noi, si dice no all’egoismo ma anche all’eccesso di altruismo, si dice no a storie sbagliate perché è l’unico modo per offrirci una chance di trovare la persona giusta.

Si dice no ad abitudini insane, alla mancanza di tempo per fare quello che davvero ci piace, si dice no ai limiti che ci siamo autoimposti nel sognare, nell’amare e persino nel soffrire, alle barriere mentali che ci hanno imposto e che troppo docilmente abbiamo permesso ci imponessero. Un percorso utile per scrollarsi di dosso negatività e zavorre, per riuscire a partire leggeri verso la strada per l’affermazione, verso il sì…

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