Cambiamento, il potere del movimento

di Redazione 0

Chi resta seduto non saprà mai quanto è alto… è il potere del movimento, dell’azione sul cambiamento, un potenziale che spesso resta nascosto, vola basso a causa di quei freni e di quelle zavorre che ci tengono incollati alle nostre certezze, seppur insufficienti a renderci felici, a farci decollare, nel timore di perdere quel punto saldo, quella sedia che ci ancora alla realtà, spesso accettata e subita passivamente senza spostarsi di un millimetro dalla morsa incalzante degli eventi. Capita spesso, quando ci si vuole alzare ed iniziare qualcosa, di autoscoraggiarsi davanti alla difficoltà di un’impresa piuttosto che convincersi che si tratti di un cammino semplice ma comunque troppo lungo per noi, i cui risultati saranno visibili dopo mesi e mesi di sacrifici e allora demordiamo.

Quello che bisogna fare, in questi casi, è capire come il miglioramento passi per piccoli passi che, seppur non ci porteranno alla meta in breve tempo, ci avvicineranno e basterà questo a farci sentire migliori, prossimi al successo o comunque persone che investono nella propria realizzazione e non perdono tempo stando seduti, fermi nella rinuncia, l’unica vera sconfitta che esista nella vita.

Per riuscire a vincere i nostri nemici interni, quelle zavorre che ci demotivano, dobbiamo capire, ed è un percorso diverso per ognuno, cosa ci tiene fermi, cosa ci trattiene dall’alzarci ed iniziare un cammino di cambiamento che potrebbe farci stare meglio, più sereni, più felici, più fieri di come siamo.

Può essere la paura di perdere, l’ansia del rischio, una scarsa fiducia in se stessi o ancora, spesso direi, la troppa influenza che diamo al giudizio degli altri, magari scarso, nei nostri confronti. Oppure, anche questo molto comune, si tratta di confronti sbagliati: puntiamo ad esempio a prendere le persone di successo non come modello ma a sentirci schiacciati da quanto hanno raggiunto, con la consapevolezza che non potremo mai fare lo stesso. Ma pensate agli attori, ad esempio. Se la Mezzogiorno avesse pensato di non riuscire ad eguagliare la grandezza di Anna Magnani e avesse rinunciato alla sua carriera, ora avremmo una grande attrice in meno nel panorama italiano.

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