Nomofobia, la paura di perdere il cellulare

di Luca Fiorucci 0

Al giorno d’oggi, quasi tutti abbiamo un cellulare, che ci portiamo sempre appresso per poter comunicare con gli altri ed essere raggiungibili ovunque. A volte, però, siamo troppo attaccati ad esso, al punto da avere paura ad uscire o a rimanere senza: questa paura si chiama nomofobia, e i soggetti che ne soffrono provano una forte ansia e nervosismo quando sono senza il loro telefonino.

Secondo una ricerca condotta in Gran Bretagna, questa paura colpirebbe per lo più le donne. La psicologa Lacey Lovern ha ammesso di poter rientrare in questa categoria, e ha spiegato che l’ultima volta che pensava di aver perso il cellulare sentiva che si stava iniziando a preoccupare e le stava montando l‘ansia, e di solito, quando perde il telefonino, rovista per tutta la casa finchè non lo trova. La Loyern ha aggiunto inoltre di provare un certo attaccamento al suo telefonino, perchè lo adopera anche per altre funzioni, come connettersi a Facebook o mandare e-mail.
Cyrus Elahi, biologo, ha spiegato di aver provato ansia l’ultima volta che aveva perso il telefonino, e che la sua ansia era dovuta al fatto di non essere più raggiungibile. Vanessa Miller, insegnante di psicologia, ha affermato che sono soprattutto i giovani a sentirsi scollegati con il resto del mondo quando sono senza cellulare, e che la nomofobia si presenta, in pratica, come paura di una qualche conseguenza imprevista.
Kate Blakely, biologa, ha raccontato di non poter stare senza il suo telefonino perchè altrimenti non può contattare nessuno se le si presenta un’emergenza di un qualsiasi tipo. Una volta ha dimenticato il suo telefonino a casa quando doveva affrontare un viaggio in macchina, e, ha affermato, “mi sentivo completamente scollegata dal mondo, ed ero sicura di andare a sbattere“. Per lei, il cellulare rappresenta un’ancora di salvezza per poter contattare qualcuno quando si trova in difficoltà, e lei ritiene che le ultime generazioni sono talmente abituate a poter comunicare facilmente con qualcun altro, che quando non possono farlo iniziano ad essere in ansia.
La nomofobia ancora non è stata classificata come una condizione clinica, quindi attualmente non è prevista una cura specifica, ma la dottoressa Miller ritiene che in futuro ci saranno ulteriori conoscenze in merito.

Foto Credits/jekert gwapo su Flickr

L.F.

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