Attacchi di panico, come riconoscerli

di Redazione 3

Vi siete mai trovati di fronte ad un attacco di panico? Si tratta di un cosiddetto disturbo d’ansia e viene definito Disturbo da Attacchi di Panico. Senza preavviso e senza alcuna forza di poterlo fermare, l’attacco prende il sopravvento sull’individuo facendolo assalire da una paura incredibile. Apparentemente non c’è alcuna ragione che motiva lo spavento provato dall’individuo, ma questa sensazione impedisce qualsiasi comportamento. Infatti, la paura non è legata a ciò che si sta vivendo, ad un luogo, ad un oggetto che, in realtà, non sono per niente spaventosi, ma l’ansia e la paura bloccano l’individuo facendogli provare dei veri e propri sintomi fisici. Solitamente un attacco di panico può avere una durata che va da due minuti e mezz’ora, ma molto spesso si verificano anche più attacchi ripetuti nel tempo. L’individuo si sente impotente, senza possibilità di avere il controllo di se stesso e delle proprie reazioni. Se gli attacchi si protraggono per lungo tempo, il soggetto potrebbe anche avere altre complicazioni, come sintomi depressivi e quindi fare abuso di psicofarmaci. In queste situazioni estreme il soggetto può arrivare addirittura ad avere paura di confrontarsi con il mondo esterno e tutto ciò non può far altro che compromettere le sue relazioni sociali. A livello fisico gli attacchi di panico contribuiscono ad un aumento della frequenza e dell’intensità del battito cardiaco. Si provano dolori al torace, fitte al cuore e difficoltà respiratorie fino ad arrivare alla paura di soffocare. Altri sintomi, invece, possono riguardare tremori, nausee, vertigini, senso di stordimento e di confusione.  Molto spesso si prova una paura immotivata che sfocia anche in sintomi che somigliano a quelli relativi ad individui che hanno problemi psichiatrici, come la sensazione della perdita di controllo sulla propria mente o la paura di morire in quel momento. Vista la vastità dei sintomi, a volte, è anche difficile diagnosticare il Disturbo da Attacco di panico, ma una volta iniziati a sentire le prime avvisaglie è giusto rivolgersi ad un buon psicoterapeuta.

Foto Credits | Jim Linwood

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