Influenza sociale, la teoria dell’imitazione di Asch

di Redazione 1

Ogni volta che parliamo con qualcuno, osserviamo la gente per strada o seguiamo un programma televisivo, nella nostra mente entrano in gioco una serie di processi che nella maggior parte dei casi ci porta a cambiare le nostre opinioni; la psicologia sociale si occupa proprio di analizzare le dinamiche di questi processi.

Asch fu uno dei primi psicologi che approfondì il tema dell’influenza sociale, in particolare fece un esperimento negli anni 50  teso ad analizzare quanto il giudizio individuale sia influenzato dalla società.

E’ consuetudine pensare che se abbiamo le idee chiare su una determinata cosa non servono gli altri per poterla capire, eppure l’esperimento di Asch ha dimostrato l’esatto contrario.

I volontari dovevano rispondere ad alcune domande abbastanza semplici, ma è emerso che nonostante fossero sicuri dell’esattezza di molte risposte, nel 50% dei casi i partecipanti concordavano con le risposte errate date dagli altri, pur conoscendo le soluzioni; inoltre il 25% dei volontari che non si erano lasciati influenzare, alla fine della prova espressero il loro stato di disagio perché insicuri del loro comportamento diverso dagli altri.

I primi studi sull’influenza sociale nacquero per studiare le motivazioni che spinsero milioni di persone ad aderire a correnti immorali come il nazismo; lo scopo di questo processo è controllare e rinforzare il sistema sociale.

Esistono vari fattori che aumentano l’attenzione nei confronti delle opinioni altrui, come l’importanza che il soggetto attribuisce all’interlocutore: infatti, se è una persona ben vista, aumenterà il potere delle sue idee su di noi, in particolare ciò si manifesta in persone con carattere molto sensibile.

L’influenza sociale non è operata solo dagli altri, ma anche dal gruppo, dalla società e dalle autorità.

Perchè ci lasciamo influenzare dalle persone anche quando abbiamo le idee chiare? Le cause principali sono il bisogno di padronanza, cioè la necessità di controllare la realtà attraverso le norme sociali e dal bisogno di affiliazione, cioè la necessità di fare parte di un gruppo mostrando il meglio di noi per stringere legami con gli altri.

Anche se è sano allinearsi un pò alla personalità di chi ci circonda giocando con le caratteristiche o gli interessi condivisi, è bene ricordare che i gruppi sociali tendono a parlare solo di ciò che hanno in comune; per evitare di diventare individui omologati è importante restare comunque noi stessi.

Commenti (1)

  1. Ognuno cerca la condivisione alle proprie idee. Quando invece troviamo difficoltà a farle accettare anche dagli altri entriamo in crisi.Certamente avere una personalità forte. volitiva, aiuta a far breccia nella condivisione. E’ quindi questione di carattere far valere la propria opinione. Ciò dipende però soprattutto dalla conformazione dell’ambiente in cui si vive; l’ambiente familiare, di lavoro riescono a condizionare le sensibilità e le modalità comportamentali.

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