Le nuove sfide ci rendono più forti

di Redazione 1

Superare un proprio limite o rimanere ciò che si è, senza tentare di prendere nuove strade, quando il nostro attuale percorso, ci conduce per vicoli ciechi? E’ un ‘Essere o Non Essere‘ del fare. La verità è che ciò che c’atterrisce del cambiamento o dell’idea di un cambiamento , è soprattutto l’ignoto che questo sempre comporta. Secondo gli studiosi di psicologia sociale, nel momento in cui questo accade, nelle persone si hanno due diversi atteggiamenti: i pessimisti e i proattivi. E’ importante agire come i proattivi e dunque, sfruttare il momento particolare per individuare nuove opportunità, fino a migliorare la situazione in cui si pensava di stare bene fino ad un attimo prima.

Affinché questo accada, bisogna innanzitutto essere dotati di autostima. Se infatti sapete di avere un buon rapporto con  la vostra capacità di socializzare, non vi preoccuperete più di tanto, mettendo in moto un circolo positivo di azioni e reazioni, che vi porteranno a trovare un nuovo ‘status quo’. L’equilibrio inoltre è fondamentale, permette di non cadere nel tranello del tutto e subito che di solito fa correre più rischi che offrire opportunità.

Altre qualità importanti sono: la capacità di mettersi in gioco e dunque uno spiccato gusto per le sfide, senza il quale difficilmente è possibile superare i confini del quotidiano e la capacità di adattamento. L’evoluzione della specie infatti, è avvenuta non in base al più forte, ma al più capace di adattarsi ai cambiamenti climatici e ambientali. E per l’uomo il meccanismo è lo stesso: solo i più adattabili, anche se non necessariamente i migliori, riescono a progredire durante i cambiamenti sociali.

Quindi, bene essere comunque preparati in quello che si fa, dato che la mediocrità non premia mai nessuno ma bisogna anche non dimenticare che ciò che ci rende davvero preziosi è la creatività. Trovare dunque soluzioni creative, vedere le situazioni da punti di vista nuovi, riuscire in pratica a intuire quale sarebbe il portone da aprire una volta che si è chiusa la fatidica porta.

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