A cena con i suoceri, la percezione del tempo

di Redazione 1

Ti presento i miei. Sì, ma quanto dura questo incontro? Nessuno si è mai sognato di chiederlo al partner, eppure la mente i minuti li conta eccome per farsi una ragione di quanto deve durare quello che in molti casi è un esame. E’ un meccanismo che scatta inconsciamente: davanti ad un evento non proprio gradevole sapere quanto dura potrebbe renderlo più tollerabile e questo avviene non solo con il caso esempio sopra citato.

In realtà, come spiegano in un recente studio i ricercatori della University of Toronto, conoscere in anticipo la durata di un esame, di una cena con persone antipatiche e di tutte quelle ricorrenze pesanti che ci piombano spesso addosso, potrebbe peggiorare la situazione e metterci maggiormente di cattivo umore.

La ricerca, pubblicata sulla rivista Journal of Consumer Research, ha analizzato cosa accade quando veniamo a conoscenza della durata di una cena con un amico, un evento divertente, e di una cena con persone che consideriamo ostili. Ebbene, nel primo caso l’allegria ed il senso di benessere aumentavano, nel secondo caso invece ad aumentare era il malumore. La conoscenza della durata amplifica le emozioni legate ai diversi eventi: se si tratta di esperienze piacevoli le rende ulteriormente piacevoli, se si tratta di impegni non proprio allettanti li fa apparire ancora più sgradevoli.

Nei diversi esperimenti condotti a riguardo dall’équipe di ricerca coordinata da Min Zhao e Claire I. Tsai, è venuto fuori un altro dato interessante sulla percezione del tempo e sull’influenza esercitata dalla durata sui vari eventi.
Si tratta nello specifico del conto alla rovescia. A quanto pare, stavolta, per quanto riguarda le esperienze positive avrebbe un impatto negativo, impedendoci di godere delle gioie del momento. Sarà per questo che quando sappiamo di avere un tempo limitato a disposizione per divertirci ci viene il magone e ci divertiamo meno. Nel caso delle esperienze negative, invece, l’effetto del countdown era opposto e le rendeva più tollerabili. Ma non presentatevi a casa dei vostri suoceri con una clessidra, qualcosa ci dice che sarebbe una pessima idea!

[Fonte: “Dinner with the in-laws: Why does knowing how long a bad experience will last make it worse?”, University of Chicago Press Journals]

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