La rivoluzione large: Lizzie Miller

di Redazione 2

I chili di troppo sono un problema che assilla moltissime persone, di ogni sesso o età. In particolare le donne tendono ad avere un rapporto frustrante con lo specchio che ritrae un’immagine sempre troppo tonda e lontana dai canoni che i media ci impongono.

In un mondo in cui la bellezza è strettamente legata alla magrezza, Lizzie Miller è diventata una star sfoggiando i suoi chili 80 kg. Incredibile ma vero.

Lizzie è anche detta “la modella di pagina 194“, perché è diventata famosa figurando su un articolo sull’autostima su Glamour. Si tratta di un nudo artistico che ritrae una bellissima ragazza dai lineamenti delicati e dalla corporatura normale, che lascia intravedere un po di pancetta; tutte caratteristiche che creano scalpore affianco alle foto scheletriche delle altre modelle.

Lizzie Miller è diventata una delle modelle più richieste negli U.S.A., i commenti sui blog diventano sempre più numerosi e dimostrano che non bisogna ridursi a uno stecchino per essere belle.  Dopo il successo riscosso Cindi Leive, direttrice di Glamour, ha confermato:

Tutto questo mi ha fatto pensare. Dobbiamo riconsiderare la scelta delle nostre modelle.

Negli Stati Uniti i disordini alimentari sono la prima causa di morte per malattia mentale, e l’età delle vittime sta calando vertiginosamente; sembra che il 50% inizi ad avere i primi problemi prima dei 16 anni. Di questi malati poi,  solo una parte guarisce totalmente, e purtroppo la maggior parte presenta sintomi aggressivo-compulsivi e fobie a vita.

La rivoluzione large ha fatto sì che le lettrici si sentissero più comprese e apprezzate e addirittura la rivista di moda Brigitte ha giurato che dal prossimo anno sostituirà le modelle attuali con ragazze in carne. In realtà sono state fatte sin troppe proposte per combattere i disturbi alimentari e per far capire che dobbiamo accettarsi per quello che siamo, eppure sulle passerelle circolano ancora donne pelle e ossa.

Tuttavia, stilisti come Armani, Versace e Dolce & Gabbana negano di far sfilare modelle anoressiche precisando che esiste una grande differenza tra bellezza e malattia. La speranza è che la moda la smetta di vivere in un mondo a parte, e inizi a creare modelli in base alle proprie clienti, la maggior parte delle quali porta dalla 42 in su.

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