Ansia, più fiducia verso le terapie alternative

di Redazione 2

Uno studio pubblicato dalla rivista internazionale PloS (Public Library of Science) One mette a confronto le terapie tradizionali per la cura dell’ansia con metodi più innovativi o sperimentali.

Un gruppo di ricercatori canadesi ha infatti seguito per otto settimane 75 persone, assegnate a caso al trattamento naturopatico (colloqui settimanali di mezz’ora per stimolare a uno stile di vita sano, più assunzione di un integratore vitaminico e di un estratto dell’erba Withania somnifera), o alla terapia “occidentale” (psicoterapia cognitiva-comportamentale, più un placebo). In entrambi i casi, i sintomi ansiosi sono diminuiti, ma con la naturopatia l’effetto è stato più marcato.

Secondo il Dottor Fabio Firenzuoli, direttore del Centro di medicina naturale dell’Ospedale di Empoli:

Più del risultato positivo conta aver dato prova che il metodo scientifico può e deve essere applicato alla verifica delle medicine complementari. Le piante con effetti anti-ansia dimostrati scientificamente sono poche: le evidenze maggiori ci sono per kava-kava, non più in commercio però dopo alcuni casi di epatite, e iperico, usato per l’ansia a sfondo depressivo. Oggi si aggiunge la Withania, o ginseng asiatico, da non confondere con quello coreano che ha tutt’altre azioni.

La cura dell’ansia non si limita infatti all’utilizzo di pillole: la strada maestra per rimuovere il problema è solitamente la psicoterapia.

Alberto Siracusano, presidente della Società Italiana di Psichiatria (SIP), commenta così:

Con le sue varianti, è utile nei casi di ansia importante; se i sintomi sono leggeri anche altri approcci possono essere d’aiuto.

Mentre Massimo Di Giannantonio, uno dei coordinatori del congresso SIP di Roma dedicato al problema dell’ansia, spiega:

L’ansia si cura coi farmaci, agendo sulla base biologica, ma anche con interventi che coinvolgono la sfera emotiva. Un esempio è l’arte-terapia, con cui il paziente porta a galla parti di sé pre-verbali, talmente intime da essere inaccessibili perfino con la psicoterapia. Tutto ciò che mantiene e migliora il benessere psicofisico può avere un ruolo contro l’ansia. Le cure alternative vanno però usate nel contesto di una diagnosi attenta: in chi ha un disagio o un disturbo psicopatologico gli interventi devono essere mirati e incisivi.

Tra le nuove metodologie in discussione ricordiamo anche agopuntura, massaggio ayurvedico, yoga e omeopatia.

Commenti (2)

  1. Ansia: curare il disturbo con semplici strategie

    Ansiolitici, tranquillanti, sedativi, antidepressanti: sono queste le prime parole che spesso vengono in mente quando si parla del trattamento dell’ansia e dei disturbi correlati, come gli attacchi di panico ed i disturbi del sonno. E non a torto, dato che si tratta anche dei rimedi universalmente più utilizzati per controllare i sintomi dell’ansia.

    Curare l’ansia però non significa soltanto alleviarne o eliminarne i sintomi attraverso l’impiego di sostanze farmacologiche, talvolta responsabili di effetti collaterali come l’assuefazione o la dipendenza fisica o psicologica, ma significa anche prevenirne l’insorgenza attraverso strategie semplici, naturali e prive di controindicazioni o di effetti indesiderati.

    Uno dei primi passi nell’affrontare i disturbi d’ansia è senza dubbio un profondo autoesame diretto a riconoscere le situazioni stressanti che maggiormente sono all’origine degli stati d’ansia e lo sviluppo di semplici strategie o “trucchetti” che consentano di padroneggiare, almeno in parte, queste situazioni senza sentirsi in balia delle stesse. Un semplice esempio è l’ansia da superlavoro, una situazione in cui l’eccesso di lavoro porta ad un senso di oppressione da parte delle responsabilità professionali da assumere e dei compiti da svolgere, ed al conseguente logoramento emotivo causato dallo stress e dall’ansia.

    Curare questo disturbo e prevenire la sua insorgenza con qualche trucchetto non è però impossibile: ad esempio, l’elaborazione per iscritto di un programma delle cose da fare, tenendo conto delle priorità e definendo tempi realistici di attuazione, è un modo semplice e spesso efficace per tornare padrone degli eventi e per gestire non solo il superlavoro, ma anche l’ansia che da esso spesso scaturisce.

    A queste semplici strategie di tipo organizzativo, variabili da caso a caso, se ne dovrebbero affiancare altre dirette a scaricare la tensione interiore, mentale ed emotiva, ed a ridurre quindi la possibilità che insorgano stati d’ansia. Curare l’ansia, infatti, significa anche fare in modo che il proprio corpo non diventi un substrato ottimale dove essa possa attecchire.

    In questo senso risulta molto utile svolgere attività fisica, notoriamente in grado di ridurre lo stress: secondo alcuni esperti, infatti, attraverso l’esercizio muscolare verrebbe smaltita una parte dell’adrenalina prodotta dallo stress e responsabile di alcuni dei sintomi tipici dell’ansia. Utili possono anche risultare gli esercizi di respirazione profonda e discipline quali lo yoga ed il tai chi, in grado di indurre uno stato di rilassamento e di liberare la mente dai pensieri negativi che alimentano l’ansia. Curare i disturbi d’ansia implica quindi un approccio combinato e personalizzato, basato sull’impiego di diverse strategie che necessariamente devono diventare parte integrante della vita di tutti i giorni.

    Per maggiori informazioni sull’argomento “ansia: curare il disturbo con semplici strategie”, potete consultare il sito:

    >>> www AttacchiAnsia com

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    Grazie,
    La vostra amica

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