Come predire il futuro…per alcuni

di Redazione 0

 

Tutto il nostro sapere ed i miti sulle palle di cristallo, i fondi del caffè, i tarocchi e l’astrologia, potrebbe essere strappato via dall’immaginario collettivo a seguiro di una ricerca della Cornell University di Ithaca, nello Stato di New York. La ricerca condotta da studiosi e non da fattucchieri, si intitola “Feeling The Future” e sarebbe uno studio sul come si può “sentire” il futuro. Parliamo di una cosa seria, considerato che la rivista che ha pubblicato il tutto è il Journal of Personality and Social Psychology.

A considerare la possibilità di forzare le suggestioni fino a dimostrare con realtà che le cose accadono, sono state una massa di dati accumulati in circa 8 anni e che porta ad oggi un dibattito molto acceso tra i simpatizzanti ed i contrari a questa teoria.
Ma per capire meglio di che si tratta, cominciamo ad esaminare il fattore PSI, che è il termine con cui gli psicologi descrivono gli eventi inspiegabili. Il fattore è fisico e biologico ed è molto legato alla telepatia ed alla psicocinesi. Nel mondo accademico, questi termini non sono stati visti di buon occhio, eppure secondo questo studio c’è una sorta di relazione nascosta tra gli eventi che ancora devono accadere e le decisioni che ognuno prende nella vita quotidiana. Gli esperimenti fatti hanno mostrato che potrebbero accadere cose diverse (a seconda della premionizione) a seconda anche delle nostre scelte. L’origine di questa particolarità è chiamata preveggenza. Dati gli innumerevoli intoppi nella dimostrazione di questa tecnica, il capo team della ricerca, lo psicologo Bem, tiene a precisare, che all’inizio anche la meccanica quantistica fu oggetto di moltissime critiche, eppure oggi è una delle teorie portanti della fisica moderna.
Per rendere l’idea lo psicologo chiude l’articolo con i termini di paragone di Alice nel Paese delle Meraviglie e la Regina di Cuori: Alice:”Non si può credere a una cosa impossibile!”. Regina: “Oserei dire che non ti sei allenata molto. Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz’ora al giorno. A volte riuscivo a credere anche a sei cose impossibili prima di colazione”.

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