Il sesso femminile è davvero quello debole?

di Redazione 2

Non è per vetero-femminismo o sessismo “al contrario”, ma è vero: le donne sono più brave, più determinate, più brillanti. Il sesso maschile è sempre stato quello dominante o almeno considerato tale. Ma sembra che per la prima volta nella storia dell’umanità le cose stiano cambiando ad una velocità incredibile.

Eppure sembra che il sesso femminile sia ancora molto sacrificato, il più sacrificato, continuano ad alzarsi prima al mattino, preparano la colazione e svegliano i bambini. Li vestono, controllano i loro zainetti e rassettano un’ultima volta la casa, prima di correre al lavoro. E poi terminata la giornata di lavoro, schizzano dall’ufficio, più veloci della luce, perché la baby-sitter ad una certa ora “stacca” e ricordarsi poi che bisogna andare a ritirare i vestiti in tintoria e fare la spesa.

Le più fortunate hanno mariti che le supportano, cucinano e lavano i piatti o suoceri tuttofare che tappano i buchi di voragini sociali, quindi carenza di nidi, asili, scuole a tempo pieno e che dovrebbero garantire le politiche familiari. Le sventurate invece si ritrovano con parenti indifferenti, animali ed anziani da accudire. Le donne vorrebbero uscire la sera, fare del sesso con il proprio compagno che ha sempre dei musi lunghi, asserendo di sentirsi trascurato, purtroppo però sono così stanche che sfinite alle dieci già dormono.

Le donne, il sesso che ha rivoluzionato questi ultimi vent’anni, in realtà guadagnano ancora meno degli uomini a parità di mansioni e quando vivono relazioni complicate, non hanno la libertà di stufarsi di compagni assenti o possessivi perchè rischiano di essere uccise.

E allora dov’è la verità in questa storia del sesso debole che è diventato il più forte, della rivoluzione rosa? Probabilmente invece di stupirci delle conquiste femminili, bisognerebbe davvero cooperare affinchè queste si consolidino realmente, senza ipocrisia, non scaricando su di loro i nostri malumori, le nostre proiezioni e soprattutto  il peso di ammortizzatori sociali insoddisfacenti quando non addirittura inesistenti.

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