Lavoro, più tempo o più qualità per ottenere risultati migliori?

di Redazione 2

I sacrifici ripagano, , attraverso le difficoltà, come vuole un saggio motto latino, si percorre la strada che conduce alle stelle. Questo non vuol dire, però, che per ottenere dei buoni risultati in un progetto bisogna necessariamente soffrire ed autoflagellarsi o peggio consacrare tutte le nostre risorse vitali tralasciando le altre sfere importanti della nostra esistenza. Si possono raggiungere grandi obiettivi anche con equilibrio, più velocemente e senza sforzi eroici semplicemente imparando ad impiegare il tempo in modo produttivo.

E anche dormire è produttivo. Può sembrare che chi resta sveglio a studiare sino all’alba sia colui che si sta impegnando di più e che riuscirà a conseguire risultati migliori ma non sempre è così perché lo stress eccessivo è il peggior nemico della qualità, del rendimento e della produttività. Ecco perché gli esperti consigliano a chi deve sostenere una prova difficile o sta lavorando ad un progetto importante di destinare una quantità del proprio tempo a riposare, fare attività fisica, mangiare, uscire con gli amici, dormire. Questo serve ad allentare la tensione e fa anche odiare meno lo sforzo che ci viene richiesto.

Anche se ci sembrerà di sottrarre tempo e risorse preziose al lavoro, uscendo all’orario stabilito, imponendoci di smettere di lavorare ad un’ora precisa, accettando di uscire con gli amici quando siamo in ritardo sulla tabella di marcia di un progetto, stiamo in realtà contribuendo al successo ed allo svolgimento ottimale di quanto ci aspetta al ritorno.

Gli esperti suggeriscono spesso, ad esempio, ai datori di lavoro di non fissare delle ore ma degli obiettivi oltre i quali c’è il tempo libero e si smette di lavorare. Se si chiede ai dipendenti di terminare un certo lavoro e poi potranno andare a casa si può star sicuri che, entro poche ore, lo avranno portato a compimento e nel migliore dei modi per evitare che eventuali errori li trattengano ulteriormente rubando tempo alle ore libere. Il meccanismo è sempre quello per il nostro cervello, compromesso e ricompensa, non sacrificio e sacrificio. Se diciamo a noi stessi che, finito un lavoro, ci aspetta qualcosa di piacevole e non un altro compito oneroso, è più probabile che riusciremo a farlo bene ed in un minor tempo. Al contrario, la consapevolezza che niente di bello e divertente ci aspetta alla fine del sacrificio, ci rende nervosi, irritabili e sfiduciati. Ecco perché è importante investire sulla qualità e sugli obiettivi, non semplicemente sulla quantità di ore da destinare al lavoro. Chi produce di più non sempre è chi lavora più a lungo, è chi rende meglio nel tempo minore.

Commenti (2)

  1. Per incentivare la produttività sarebbe bene anche istituire qualche premio! Anni fa mi avevano regalato una card, la Playacard, con cui abbiamo fatto una vacanza per due persone al prezzo di uno…un buon premio per il dipendente, che ha una motivazione in più per impegnarsi!

    1. sono d’accordo con te Debora, i premi sono ottimi investimenti per un’azienda perché motivano i dipendenti senza alcun dubbio…

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