Siamo più il prodotto della genetica o dell’ambiente?

di Luca Fiorucci 0

Un interessante studio condotto da Heeiung Kim e David Sherman, psicologi dell’Università di Santa Barbara, e pubblicato sulla rivista Social Psychological and Personality Science, ha analizzato quanto noi siamo il prodotto dell’ambiente circostante e quanto, invece, della genetica, che è uno dei più antichi dilemmi della psicologia.
Il dottor Sherman ha spiegato: “Tutti sono d’accordo che le persone sono segnate da entrambi, ma la struttura dell’interazione fra i geni e la cultura comincia a determinare come ciò avvenga a seconda della mutevolezza culturale“. I ricercatori, utilizzando il recettore dell’ossitocina, che è collegato all’emotività, hanno dimostrato che gli individui possono avere uno stesso patrimonio genetico, ma manifestarlo in maniera differente, a seconda del loro rispettivo ambiente culturale.

All’esperimento hanno partecipato coreani e americani, che hanno permesso agli studiosi di mettere a confronto il recettore dell’ossicitocina in persone cresciute in una società dell’Asia Orientale con quello di persone cresciute nella società americana, più individualista. Il dottor Kim ha spiegato: “C’è una componente genetica della psicologia che si sta studiando sempre di più. I geni influenzano la reattività delle persone a molte cose, come la sensibilità all’ambiente e la reattività allo stress”.
Lo studioso ha citato l’esempio della depressione, per la quale uno può avere una predisposizione genetica, ma questa da sola non sarebbe sufficiente a rendere una persona più tendente a quello stato.
Il dottor Kim ha inoltre aggiunto:

“Volevamo vedere se i geni delle persone li spingono ad essere più o meno sensibili all’ambiente circostante esaminando individui in differenti ambienti culturali. Se questi sono più sensibili al contesto in cui si trovano, si comporteranno in maniera da conformarvicisi maggiormente”.

I ricercatori hanno inoltre studiato le differenze nei modi di controllare le emozioni nella cultura americana e in quella asiatica, arrivando cosi a notare che mettere a tacere le emozioni è più comune nella cultura asiatica.
Il dottor Sherman ha invece così commentato i risultati della ricerca: “In termini di interazioni tra geni e cultura, il nostro gruppo di ricerca ha trovato risultati in tre differenti campi della psicologia: regolazione delle emozioni, interazione interpersonale in termini di ricerca di un supporto sociale, e modo di percezione”. Il dottor Kim ha spiegato che, comunque, “L’impatto dei geni è qualcosa di molto più complesso di geni che portano direttamente a quei tratti del comportamento”.

L.F.

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