Stress da lavoro, quando lavorare rende felici

di Redazione 1

Stress da lavoro, se ne fa un gran parlare negli ultimi tempi in riferimento a quello che sarebbe più corretto definire distress, lo stress negativo, una condizione che ci richiede sforzi maggiori di quelli che siamo capaci di sopportare o ancora un carico sbilanciato in relazione a gratificazioni e soddisfazione personale. In verità lo stress, lo abbiamo ricordato più volte, l’eustress, è positivo. Senza stress non ci sarebbe vita, spinta all’azione, alla produttività, all’esserci ed al rispondere agli stimoli esterni che ci consente di prendere coscienza di esistere e ci sottrae al limbo del vegetare. Un eccesso di tranquillità e di inazione può rendere infelici esattamente come il troppo lavoro, se non peggio.

Ne è convinta Paula Davis-Laack esperta in tecniche di gestione dello stress che cita l’economista Todd Buchholz in riferimento a questa corsa al relax che sembra essere diventata un tema dominante nella ricerca del benessere e che rischia, se fraintesa ed applicata più ore al giorno, di trasformarci in persone inattive ed infelici. C’è proprio l’infelicità infatti dettata dalla non produttività dietro un eccesso di pigrizia e rilassatezza. Lavorare, al contrario, può rendere felici. E’ uno dei motivi per cui anche le persone agiate alla nascita, che non avrebbero bisogno di muovere un dito per mantenersi, sono insoddisfatte senza un’occupazione professionale al contrario di chi deve lavorare per vivere e spesso è maggiormente di buonumore.

L’ideale sarebbe, ovviamente, scegliere un’attività verso la quale si nutre una certa vocazione, che appassiona. Fare un lavoro che ci piace, a conti fatti, significa non lavorare nemmeno un giorno della nostra vita. Il lavoro diventa una fonte di stress negativo quando non si ha la possibilità di fare quello che si sa fare meglio e quello che per noi riveste un significato importante.

L’ideale sarebbe smetterla di guardare al lavoro solo come ad una fonte di ansia e malumore, cercarci la felicità, correre anche quando è il caso ma avere sempre la capacità di fermarsi quando occorre una tregua per allentare la tensione. Senza per questo dormire sugli allori. Occorre prendersi una pausa dal lavoro e non lavorare nelle pause.

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