Terrorismo e fattori psicologici

di Redazione 1

Il tema del terrorismo non può non sconvolgere l’opinione pubblica e pur se le politiche internazionali si sono negli anni molto impegnate per il potenziamento delle risorse e per combattere strenuamente questo terribile fenomeno, l’analisi è complessa e di difficile traduzione.

Per quanto riguarda infatti la lettura del terrorismo di matrice islamica, non è possibile prescindere dalla stretta connessione tra i fattori economici, politici, culturali e sociali.

Da tener presente gli innumerevoli significati che danno un senso al far parte di un gruppo terroristico. L’ideologia infatti può offrire all’aspirante terrorista una via di fuga alla frustrazione sociale, un rafforzamento del sè e tentare di risalire la scala sociale di appartenenza.

Però bisogna sottolineare anche che ciò che favorisce  non necessariamente sono solo fattori sociali o politici. Il terrorismo di fatto fa leva sulla manovalanza e quindi sui più deboli, i più coinvolti sono dunque ragazzi molto giovani che, affascinati da un certo contesto ideologico e politico, diventano facili prede dei predicatori della violenza, dell’odio e della guerra.

Non è difficile immaginare che una persona giovane che vive in una condizione difficile e disperata, possa lasciarsi sedurre ed essere indotto a seguire cercare un modo diverso per rafforzare la propria identità: non è più un perdente ma qualcuno di cui ricordarsi negli anni a venire, anche se il prezzo da pagare è altissimo, il sacrificio della propria vita, il martirio.

I condizionamenti psicologici hanno dunque una grande importanza nel sistema di reclutamento di giovani, coloro che saranno i futuri terroristi, che tra l’altro sono considerati semplicemente degli strumenti, dei mezzi atti ad arrivare allo scopo. I capi sono infatti alla “regia” e difficilmente sono in prima linea o si sacrificano.

V’è altresì da tener presente che i terroristi suicidi talora sono anche figli di professionisti, ben integrati nel tessuto sociale del paese ospitante.

Di sicuro, al di là di tutte le motivazioni che sono alla base di tale scelta, è fuori discussione che alla base di ogni forma di terrorismo, vi è sempre un’ideologia contorta che ha come capisaldi l’odio e il rifiuto delle libertà civili, spesso in netta contrapposizione proprio con ciò che sostiene di voler combattere. E mostra un rifiuto profondo e una grande avversione nei confronti di coloro che non la condividono.

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