Accettare i propri problemi per risolverli

di Redazione 2

La vita moderna è frenetica. Corri di qui, corri di là, sempre a rincorrere. Rincorrere poi chi? I vostri problemi si moltiplicano di giorno in giorno? Dategli un calcio con questi 5 passi:

  1. “Accettazione/riconoscimento”. Il primo passo per risolvere un problema è accettarlo e riconoscerlo. Tutto questo porta a sentirsi meglio con sé stessi e con gli altri. Trovare le giuste contromisure a un problema dà la possibilità di non sentirsi attaccati da chi ci è vicino. La questione da risolvere non è all’esterno, ma dentro ognuno di noi;
  2. “Non temere le proprie emozioni“. Anche qui, il problema risiede in noi e nella comunicazione che abbiamo con noi stessi. Molti temono le proprie emozioni e c’è chi, addirittura, le reprime, perché le ritengono un sintomo di debolezza. Immaginiamo che il cuore sia una bottiglia che si riempie ogni volta che si reprime un’emozione, prima o poi traboccherà, con risultati facili da prevedere;
  3. “Aumentare la propria consapevolezza”. Per riuscirci bisogna fare un enorme lavoro su sé stessi. Se siamo consapevoli di ciò che siamo, possiamo respingere l’idea di sentirci attaccati dal mondo esterno. E’ un processo molto lungo, è vero, ma se mai si inizia, mai si completerà;
  4. “Sapere cosa c’è nella propria mente“. Guardarsi dentro è l’unico modo per migliorarsi e stare bene. Bisogna avere una grande onestà intellettuale per esplorare con successo la propria mente. Solo così, però, si possono combattere i fantasmi interiori;
  5. “Essere positivi”. Bisogna guarda il mondo con occhi positivi. Non ci si deve abbattere con troppa facilità, perché la conseguenza è quella di peggiorare il proprio umore e la propria capacità di interagire con gli altri. La positività contribuisce a sentirsi bene ed eliminare i fantasmi interni ed esterni.

Probabilmente starete pensando che per fare tutto questo serva una persona esperta e competente, come uno psicologo. Ma se non siete stati onesti con voi stessi, perché lo dovreste essere con lui? Ma se non avete accettato e riconosciuto i vostri problemi, perché dovreste sviscerarli a un estraneo?

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