L’ozio è deprimente?

di Redazione 0

 

L’appagamento della quotidianità, la ricerca della tranquillità psicologica, questi gli obiettivi di vita di molti esseri umani in un momento in cui la vita acquista sempre più frenesia. Quel concedersi gli attimi per rilassarsi senza pensare a persone, stress e lavoro. Una ricerca fatta da un gruppo di psicologi delle Università di Chicago e Shanghai, però, ha chiarito un punto fondamentale nella possibilità di essere felici durante il proprio trascorso di vita: la felicità sta soprattutto nel non starsene mai con le mani in mano.

L’uomo si sentirebbe infatti più appagato e felice quando riempie le sue giornate di cose da fare. Non importa se si tratta di cose utili o inutili, ma sicuramente l’ozio andrebbe a creare un effetto troppo deprimente sull’umore che si trasforma pian piano in noia e soprattutto tristezza.
Secondo questi scienziati, che hanno pubblicato la ricerca su Psychological Science, le persone più dinamiche sarebbero anche quelle più felici. A spiegarlo il Dottor Massimo Di Giannantonio docente di Psichiatria all’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti- Pescara che dice: “L’apparato mentale dell’uomo è come il motore di un’auto. Quando produce, crea alta energia, una potenza psichica che gli permette di fissare e fare il possibile per raggiungere gli obiettivi che lo rendono più contento di sé. L’ozio, produce energia statica che non viene applicata a niente: così finisce per surriscaldare il motore, rovinandolo. Significa che l’ozio, distraendoci, si trasforma in un ostacolo: allontana quei traguardi che rafforzano in noi l’autostima e ci rendono felici“.

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