Luna di fiele: la crisi dopo le nozze

di Redazione 0

Dimentichiamoci il fatidico “e vissero per sempre felici e contenti”. Purtroppo non sempre le cose vanno come dovrebbero. Sembra incredibile, ma i dati statistici lo confermano: dopo il matrimonio e la luna di miele, una coppia su dieci soffre di una crisi depressiva che può essere anche di forte intensità.

Per fortuna nella maggior parte dei casi si tratta solo di un malessere passeggero. Eppure sono in molti a finire in uno stato di profonda frustrazione e in seguito di depressione. Più a rischio il gentil sesso: secondo Terry Eagan, direttore clinico del Moonview Sanctuary di Santa Monica in California, le donne ne soffrono di più perché provano vergogna per questi sentimenti e cercano così di ignorare o nascondere le proprie emozione, rafforzando così il meccanismo negativo che si è instaurato nelle loro menti.

I sintomi che accompagnano questo problema possono essere diversi: abbuffate di cibo, senso di vuoto, apatia, irritabilità , insonnia, stanchezza cronica, ecc. In molti lamentano una forte difficoltà ad organizzare la propria vita da sposini e a equilibrare la nuova routine con i propri interessi. Insomma, la difficoltà di riuscire a trovare i propri spazi una volta convolati a nozze sembra essere un problema diffuso e di non facile risoluzione.

Tuttavia le cause potrebbero essere anche altre. Molti infatti pagano le conseguenze di una ricerca ossessiva del matrimonio perfetto. Organizzare la cerimonia e la festa con gli amici infatti non è cosa semplice: gli investimenti economici sono importanti, le attività da seguire sono numerose e complesse e a volte i tempi sono davvero ristretti. Questo, mischiato al forte desiderio che questa occasione sia davvero il giorno più bello della vita, porta a un forte stress che si dovrà metabolizzare successivamente.

Molti inoltre sono delusi a causa delle aspettative elevate avute in precedenza: sperano che una volta dichiarati marito e moglie tutto sia più semplice e I litigi finiscano. Purtroppo l’esperienza ci dimostra che si tratta di una pretesa il più delle volte irragionevole.

Foto da Flickr

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