Possiamo allenarci ad essere fedeli?

di Redazione 1

Perché certe persone tradiscono il proprio partner mentre altre sono capaci di resistere alle tentazioni? E la fedeltà è una qualità che possiamo sviluppare nel tempo? La scienza ha cercato di rispondere a queste domande, studiando i fattori biologici e psicologici che condizionano il nostro comportamento.

Secondo alcune ricerche, nonostante alcune persone siano naturalmente portate ad essere più fedeli, tutti possono imparare a migliorare il proprio impegno all’interno di un rapporto.

Hasse Walum, biologo del Karolinska Institute, in Svezia, ha studiato 552 coppie di gemelli per indagare il ruolo di un gene collegato alla regolazione della vasopressina, un ormone prodotto nel cervello. In genere, uomini con una variazione di questo gene, hanno minori probabilità di essere sposati, e se lo sono, hanno problemi di coppia più frequenti.

Tuttavia altri studi suggeriscono che il cervello può essere allenato a resistere alle tentazioni.
Un’altra ricerca riguarda 300 uomini e donne eterosessuali. Una metà è stata “sollecitata” a tradire, immaginando una conversazione galante con qualcuno ritenuto affascinante. L’altra metà doveva limitarsi a figurarsi un incontro non coinvolgente. Tra gli uomini e le donne, che avevano vagheggiato di flirtare con sconosciuti, sono emerse differenze.

Le donne, in particolare, potrebbero aver sviluppato una sorta di “sistema di avvistamento a distanza”, che le mette in guardia contro i pericoli cui è esposto un rapporto. “Gli uomini, è vero, possono sentirsi impegnati, ma le donne hanno, in più, un piano d’emergenza: subire il fascino di uno sconosciuto fa suonare in loro il campanello d’allarme“, spiega John Lydon psicologo della McGill University di Montreal, in Canada. “Le donne riconoscono in questo una minaccia. Gli uomini, invece, no”.

Per scoprire il nostro atteggiamento in queste situazioni, gli studiosi hanno indotto degli studenti di sesso maschile a immaginare un incontro con una bella donna durante l’assenza delle proprie compagne. Poi hanno creato un gioco di realtà virtuale: due stanze su quattro contenevano immagini subliminali di donne seducenti. Chi ha cercato di resistere alla tentazione s’è avvicinato a quelle stanze solo il 25% del tempo totale, mentre gli altri il 62%.

I ricercatori della Stony Brook University hanno realizzato un altro esperimento in proposito. Ad alcune coppie sono stati affidati compiti normali, mentre ad altre è stato chiesto di partecipare a esercizi bizzarri e abbastanza complicate: ad esempio, legati assieme, strisciare su materassi, o spingere con la testa un cilindro di gommapiuma.
Chi aveva partecipato alle attività più impegnative ha rafforzato il legame di coppia, specialmente nei casi in cui si riusciva a vincere. E la fedeltà ne guadagna.

La teoria dei ricercatori è che le coppie che esplorano luoghi sconosciuti e provano cose nuove fanno ricorso a sentimenti di auto-espansione: “Iniziamo un rapporto perché l’altro diventi parte di noi, e questo significa espanderci”, spiega il dottore Aron. “Ecco perché gli innamorati restano svegli la notte a parlare, presi dall’emozione. La coppia può ritrovare quelle sensazioni, condividendo attività impegnative ed emozionanti”.

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