Quando il lavoro è troppo davvero?

di Valentina Cervelli 0

Quando il lavoro è troppo davvero? Soprattutto in estate, quando il ritmo incalzante delle cose che si hanno da fare si va a scontrare con una temperatura davvero eccessiva, quando arriva il momento di fermarsi un attimo senza crollare a livello fisico e mentale?

Per quanto in alcuni momenti ci sembra assurdo, abbiamo dei limiti, sia a livello fisico che mentale che non dovrebbero essere superati. Una volta che si raggiunge l’esaurimento completo come si può pensare di andare avanti? Ora se si hanno dei turni da rispettare, è ovvio che non si può decidere su due piedi di smettere di recarsi al lavoro, ma si può lavorare in modo attivo sul tempo libero per renderlo davvero un’occasione di relax in grado di dare modo di caricare le batterie anche quando sembra impossibile riuscirci. Altrimenti che si dimagrisca o si ingrassi per la tensione, o che non si dorma e si sviluppi la gastrite parliamo sempre di sintomi di uno stesso problema: l’eccesso di stress. E forse anche di lavoro.

E se si ha un lavoro da libero professionista si rischia con molta più facilità di cadere nella dipendenza derivante dallo stesso. Quando ciò accade bisogna lavorare attivamente per evitare che si sviluppino problemi psicologici e fisici gravi. Soprattutto nel caso si senta che il lavoro è l’unica fonte di soddisfazione personale.  Cosa si può fare? Scopriamolo.

  • Tornare a casa un po’ prima dal lavoro
  • Non lavorare durante il fine settimana.
  • Dedicare almeno mezzora al giorno alle proprie amicizie, in qualsiasi modo.
  • Dedicare tempo al partner, ogni giorno e soprattutto nel weekend
  • Passare del tempo con la famiglia
  • Prestare maggiore attenzione alla propria salute.

Photo Credit | Thinkstock

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