Cyber bullismo a scuola, la violenza via mail o sms

di Redazione 3

Il bullismo può assumere forme diverse, e non solo quella dell’aggressione fisica. Il fenomeno non deve sorprendere vista la deriva tecnologica che ha preso la nostra vita. La violenza “scritta” può diventare fonte di disagio psichico per chi la subisce via mail o tramite sms. A sostenerlo, è uno studio condotto su questo tema dall’Education Development Center dell’Università di Boston, pubblicato sull’American Journal of Public Health.

La ricerca, che ha coinvolto 20 mila studenti americani, ha dimostrato come circa il 50% delle vittime di bullismo sia a scuola sia sul computer e sul cellulare presenta stati depressivi (47%), quando poi i due stimoli sono stati separati, coloro che presentavano una depressione dopo essere stati vittima soltanto di cyber bullismo sono risultati il 33,9%. In particolare nel 6,4% dei casi il cyber bullismo era rivolto contro ragazze tramite Sms minacciosi, persecutori o pornografici, la percentuale è quintuplicata (33,1%) se le vittime erano i ragazzi gay.

Come ha spiegato Shari Kessel Schneider, principale ricercatore dello studio:

La comunicazione elettronica consente l’anonimato e può coagulare un’ampia platea di coetanei tramite spam, rafforzando il potere coercitivo delle dinamiche di gruppo che alimentano il bullismo e i comportamenti violenti anche al di fuori dell’ambiente scolastico.

Spesso, chi è vittima di episodi di bullismo, presenta alcune caratteristiche, ad esempio, è insicuro, tende a socializzare poco con i compagni di scuola, e a a somatizzare. Uno studio di genetica, infatti, si è chiesto se i sintomi delle vittime del bullismo e del cyber bullismo sono un effetto del fenomeno o sono antecedenti ad esso.

Un’aspetto che mi ha sempre colpito delle vittime di comportamenti violenti in famiglia, è la capacità di diventare a loro volta dei carnefici. Molti studi, infatti, hanno dimostrato come questo accada frequentemente. Chi cresce nella violenza, impara che al mondo esiste solo quel modo di essere e di fare, e da tale legittimazione prenda spunto un comportamento di relazione con gli altri in cui l’aggressione e la violenza siano la regola e non l’eccezione.

Photo Credit|Medicina live

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