I videogiochi non fanno male

di Redazione 1

I videogiochi non fanno male, una parte del mondo accademico, si sta mobilitando, proprio contro questo infondata idea riguardo la  nocività dei passatempi preferiti dei bambini (e non solo). Tutto questo, lo sostiene Gustavo  Pietropolli Charmet ma non è solo nè il solo soprattutto.

Ma chi è Pietropolli Charmet? E’ un professore di Psicologia Dinamica all’Università Bicocca di Milano, e proprio in una recente intervista al Corriere della Sera si è battutto e molto veementemente contro i pregiudizi sui videogiochi, e s’è dimostrato molto contrariato riguardo le battaglie condotte da tutte quelle associazioni per cui la violenza nei videogiochi ‘corrompe’ le giovani menti, deviandole alla violenza o quanto meno inducendoli ad un disturbo di personalità che potrebbe sfociare in comportamenti antisociali.

Paure infondate a suo avviso, non si può essere anacronistici, in virtù di valori che non è possibile riscontrare oggi soprattutto per le abitudini molto diverse e in particolar modo a causa dei radicali cambiamenti sociali. Secondo il professore, infatti, ostinarsi a proporre ai piccoli giocattoli di legno o ‘più salutari giochi da cortile’ e altresì proibire loro videogames e televisione, è inutile, antistorico e anche dannoso.

Allontanare, vietare e imporre di non vivere la contemporaneità ai nostri figli, li depaupera di un senso di comunità che è loro proprio, di codici di comunicazione tra coetanei che sono assolutamente importanti per uno sviluppo equilibrato, anche se a noi sfuggono, non li comprendiamo e in unltima analisi non ci piacciono. Un bambino oggi, difficilmente giocherà con la fionda se il ‘senso del tempo’ a cui è abituato, è scandito da continui suoni e sollecitazioni tecnologiche.

E’ fondamentale però non perderli mai di vista, interagire con questa loro realtà, restando ai margini sì ma vigili, come un arbitro che  ne stabilisce i limiti. Non siate apprensivi ma neanche assenti, la vostra presenza è indispensabile, soprattutto nella scelta dei giochi, privilegiando quelli con potenzialità creative.

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