Da dove viene l’imbarazzo?

di Redazione 0

Nella vita molto spesso si è messi di fronte a particolari situazioni, che noi individui non riusciamo a cogliere, poi pentendocene amaramente perché si tratta di quelle occasioni che magari non capitano più. Analizzando la percentuale di volte in cui l’uomo medio perde l’occasione importante, è risultato che la vergogna e l’imbarazzo sono portatori costante della perdita di occasioni.

Quante volte ci sarà capitato nella vita quotidiana di avere una sensazione di rossore e di sentirci paralizzati nei movimenti e soprattutto nelle parole? Sicuramente spesso. Vediamo oggi, quindi, i risultati di una recente ricerca che illustrano da dove viene questa sensazione e soprattutto come combattere i sintomi della stessa.

L’imbarazzo e la vergogna, a contro di ogni luogo comune, non dipendono dall’insicurezza in se stessi, bensì, da un’area ben precisa del nostro cervello. Si tratta di nodi inconsci che vanno ad agire sul nostro cervello prendendolo alla sprovvista e di conseguenza procurandoci reazioni inaspettate come il sudore, il batticuore ed il rossore.

Queste sensazioni partono dalla mente ed arrivano al fisico, riuscendo a soffocare anche il momento più gioioso della vita di una persona, minandone il benessere in maniera seria. L’indagine che ha spiegato i sintomi, ha cercato anche di dare un input informativo sul come andare a combatterla e quindi l’Università ha studiato l’attività celebrale dell’a rea cingolata anteriore pregenuale dell’individuo.
La dottoressa Virginia Sturn appartenente al Memory and Aging Center presso l’Università della California a San Francisco, ha promosso lo studio ed i risultati sono stati presentati all’American Academy of Neurology.
In questa sede, il test sulle persone è stato fatto a base di Karaoke, dimostrando come basta poco per sentirsi imbarazzati e fare una figuraccia. Ad oggi, l’unica risposta utile per combattere la vergogna, è relativa alla sua stretta correlazione con la depressione e quindi si parla (come cura) di una stimolazione celebrale profonda, ma il tutto è ancora da sincerare e da ricercare.

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