Internet è uno strumento di approfondimento

di Redazione 1

La dipendenza da chat, ha nè più nè meno che le ‘regole’  tipiche delle dipendenze psicologiche e dei diversi aspetti patologici della personalità. E’ pur vero che spesso internet e quindi le chat, subiscono un’eccessiva penalizzazione. E molti casi di cronaca, sembrano voler demonizzare l’abitudine ad utilizzare tale mezzo di comunicazione,  considerandolo non ‘sano’ , così come per quanto concerne gli incontri via web.

Spesso, l’intero mondo Internet viene messo in discussione per la sua capacità di catalizzare totalmente l’attenzione davanti ad un computer estraniando le persone dal resto del contesto, dalla realtà.

Bisognerebbe considerare il virtuale come uno strumento di conoscenza così come lo sono i libri. E il topo di biblioteca poco è cambiato se lo rivediamo e lo consideriamo un “topo da web”! Indubbiamente non tutte le chat sono innocue, alcune quando non sono palesemente a scopo sessuale, propongono e ‘chiedono’ la disponibilità di certi “servizi” comunque, anche se in modo “obliquo” e indiretto.

Ma è pur vero che in alcune ci si incontra per condividere interessi o per fare quattro chiacchiere e perchè no, conoscersi, confrontarsi. Chiediamoci piuttosto cosa cerchino le persone in chat. Spesso un diversivo, un momento di distrazione, il bisogno di uscire dal quotidiano, dallo “stato mentale” del quotidiano.

Quindi attraverso la chat, soventemente nella  tranquillità delle mura domestiche, si appaga il desiderio di imparare, capire, di novità, di conoscenze nuove e storie sempre diverse da ascoltare. E’ importante dunque considerare internet e nell’accezione più ampia il web, come un mondo che offre spunti interessanti ed inesplorate possibilità di approfondimento. Su internet, si trovano opinioni ‘altre’, che spesso non reperiamo sui giornali, permettendoci una maggiore capacità di analisi e di critica. Rappresenta inoltre per molti un un piacere innocente, un momento di evasione, che di solito non è mal speso, perché permette di avere una maggiore visione di insieme, non ‘lobotomizza’  come quella parziale che offre la televisione e la passiva ricezione dei programma televisivi.

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