Le bugie avvelenano le relazioni

di Redazione 4

Le bugie, ne se sentiamo tante e tutti i giorni, ne diciamo a nostra volta e purtroppo spesso non riusciamo farne a meno. E indipendentemente che queste siano grosse o piccole, “bianche” o terribili, la menzogna fa parte di noi. Perché accade?

Robert Feldman, Professore di Psicologia presso l’Università del Massachusetts, nel suo libro “Il bugiardo nella vostra vita: come funzionano le bugie e cosa ci dicono di noi stessi”, sostiene che mentire oramai è diventata la prassi e ci consiglia d’essere più onesti.

In una intervista al “Time.com”, Feldman afferma che non solo siamo diventati avvezzi alle menzogne ma accade anche senza eccessive riflessioni

Pare che le persone mentano mediamente 3 volte ogni 10 minuti. Addirittura i volontari che hanno partecipato nella ricerca, hanno realizzato d’aver detto bugie e d’averne dette molte soltanto quando si sono rivisti in video. La reazione è stata di incredulità. Come mai? Il fatto è che spesso (per non dire sempre), vogliamo credere ciò che ci fa più comodo e non riusciamo quasi mai a cogliere l’inganno negli altri. Questo accade anche perché nelle persone notiamo di solito elementi incoerenti del linguaggio non verbale, sbagliando ad interpretarlo.

Va smentita anche l’efficacia degli interrogatori. Tra l’altro spesso non siamo molto interessati a comprendere quando gli altri ci dicono bugie. Quando chiediamo a qualcuno come sta e ci risponde “bene”, non abbiamo la volontà di conoscerne le pene segrete e accettiamo senza batter ciglio la prima risposta breve ed esaustiva, quella che infondo ci fa piacere o abbiamo bisogno di sentire.

La nostra poi, è una cultura in cui non è difficile mentire dato che la bugia è accettata di buon grado ed è anche incentivata, il rimorso infatti poche volte fa capolino, dato che l’atto del mentire, non è considerato così grave. Il messaggio che trapela anzi, è che le bugie aiutano e coadiuvano le relazioni sociali. Non dimentichiamo, che se ci verranno a dire solo ciò di cui sentiamo l’esigenza, non sarà facile avere una reale consapevolezza del sé.

Le bugie però adulterano le relazioni e se inizierete a mentire per piccole cose, diventerà nel tempo, facile ed automatico per le grandi.

Feldman però ci rassicura, la menzogna non fa parte del nostro bagaglio genetico, infatti da bambini non riusciamo a farlo. La menzogna si impara e si insegna per imitazione.

Nel suo libro Feldman ha fotografato una realtà sconcertante: studi sul Dna dimostrano che il 10% delle persone non sa di avere un padre diverso da quello biologico. Questo conferma che se tendiamo a mentire di meno alle persone più vicine, quando accade, lo facciamo in modo clamoroso e il disastro può essere davvero irreversibile.

Il libro in conclusione presenta un “prontuario” per ridurre le bugie, da Feldman definito “AHA! Method (active honesty assessment)”. Sono enucleate tante piccole regole finalizzate a “far aprire gli occhi” alle persone sulla non remota eventualità che gli altri ci mentano e nell’esigere da questi rispetto.

Ma ugualmente dobbiamo pretendere da noi stessi onestà, la verità non necessariamente va comunicata a brutto muso, basta essere semplicemente franchi. Purtroppo quando si completamente sinceri , non si è molto simpatici, eppure l’onestà resta il modo più sano se non l’unico per relazionarsi.

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