Le quattro posizioni di vita

di Redazione 1

Cos’è la posizione di vita? Lo spiega sapientemente Rika Zarai in Libera le tue emozioni. E’ il modo in cui affrontiamo le persone, gli avvenimenti, la nostra presentazione di fronte agli altri, il nostro schema abituale di rapportarci al mondo. La Zarai propone un piccolo esercizio per riuscire ad identificare la nostra posizione di vita ovvero pensare alla nostra reazione nel caso di un affronto, anche solo verbale. Come reagiamo?

  1. Ci domandiamo come mai il nostro interlocutore ci stia aggredendo.
  2. Rispondiamo aggredendolo a nostra volta.
  3. Stiamo male, giriamo a vuoto e continuiamo a ripensarci.
  4. Non reagiamo perché non ne vale la pena.

La prima risposta ci porta alla posizione +/+ ovvero Io sono OK e tu sei OK, caratteristica di una persona in pace con se stessa e con gli altri e che affronta i problemi cercando soluzioni accettabili per entrambe le parti in causa.

La seconda opzione ci rimanda alla posizione +/- : io sono OK e tu non sei OK, tipica di caratteri aggressivi, convinti di avere sempre ragione, di persone che si sopravvalutano e tendono a sottovalutare gli altri. Difficile trovare un accordo con persone che vivono in questa posizione.

La terza reazione possibile è caratteristica della posizione -/+ ovvero io non sono OK e tu sei OK. Appartiene a chi veste male i suoi panni, tende a sottovalutarsi, considerando superiori e giusti gli altri dai quali si aspetta la soluzione, rifuggendo dalle responsabilità.

Infine, la quarta risposta ci conduce alla posizione -/-: io non sono OK e tu non sei OK, persone che sottovalutano sia se stessi che gli altri, dall’atteggiamento pessimista e disfattista, vivono male nella loro pelle e sono convinti che la colpa sia di un NOI che non vale niente.

La nostra posizione di vita può variare, ovviamente, sia nel tempo che a seconda delle situazioni. Un capo particolarmente opprimente sarà nella posizione +/- con un suo dipendente, ma potrebbe adottare un -/+ davanti ad un vigile che gli fa la multa. Nei momenti di stress, tendiamo a rifugiarci nella posizione adottata nei primi anni di vita. L’obiettivo è invece evolversi verso la posizione +/+, la sola che può garantirci un equilibrio duraturo con noi stessi e con gli altri.

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