Cose da fare: niente!

 Siamo circondati da una frenesia alla produttività che ci lascia sempre meno tempo per noi stessi. Ai doveri: lavorare, prendersi cura della casa, della famiglia, si aggiungono spesso altre incombenze che in un certo senso ci andiamo a cercare, pur sapendo di accettare incarichi o compiti che ci stresserebbero ulteriormente. Perdere tempo non è certo una soluzione per vivere meglio, ovviamente, anzi l’inattività è assolutamente controproducente e stressa maggiormente a volte dell’iperattività. E allora qual è la soluzione per trovare un equilibrio?

Autostima, essere migliori o stare meglio con se stessi?

 Autostima: la luce in fondo al tunnel del non credersi, non essere e non fare mai abbastanza, convinzioni che negli ultimi anni sono divenute un’ossessione. Manuali, corsi, esercizi spuntano in ogni dove perché accrescere, migliorare e mantenere alti i livelli di fiducia in se stessi è vista come la panacea di tutti i mali che insidiano il nostro equilibrio psicofisico. Eppure, secondo quanto afferma Kristin Neff (autrice di Self-Compassion: Stop Beating Yourself Up and Leave Insecurity Behind),  docente di psicologia alla University of Texas, a volte questa corsa sfrenata verso l’autostima ci conduce all’isolamento.

Conosci te stesso!

Chi sei veramente? Qual è il senso della tua vita? Sembrano domande banali, ma la frenesia della nostra vita quotidiana e le mille sfumature della nostra personalità, possono farci dimenticare l’orizzonte in cui noi ci muoviamo. L’importanza di questo percorso è stata evidenziata già dagli albori della filosofia greca, attraverso l’esortazione “Conosci te stesso”, attribuita a Socrate.