Allenarsi a controllare i sentimenti negativi

di Luca Fiorucci 1

Capita a tutti di incontrare qualcuno con la faccia arrabbiata, e di pensare che magari è arrabbiato con noi, anche se non lo conosciamo. Dovremmo, in tal caso, considerare che questa persona, magari, non ha qualcosa contro di noi in particolare, ma  semplicemente avuto una cattiva giornata, o ha ricevuto qualche cattiva notizia, quindi forse ce l’ha col mondo in generale.


 Secondo alcuni studiosi di Stanford, Jens Blechert, Gal Sheppes, Carolina Di Tella, Hants Williams e James J. Gross, è possibile abituare il cervello a fare rapidamente un tale ragionamento, in modo da tenere a freno i sentimenti negativi che ci può suscitare l’incontrare persone apparentemente scontrose, e non reagire a nostra volta in maniera inappropriata. Il dottor Blechert, in particolare, ha spiegato: “

Si può vedere ciò come una specie di gara tra le informazioni emotive e le informazioni riapprese nel cervello; il processo emotivo procede dalla parte posteriore alla parte anteriore del cervello, e il riapprendimento è generato nella parte anteriore e procede verso la parte posteriore dove corregge il processo emotivo”.

I ricercatori hanno svolto due esperimenti per capire meglio come funziona tutto ciò. Ai partecipanti venivano mostrati diversi volti, e si cercava di capire la loro reazione, spiegando, appunto, che se vedevano qualcuno con la faccia arrabbiata, può essere che questo aveva passato una cattiva giornata, ma non ce l’aveva con loro. Gli studiosi hanno così potuto riscontrare che, una volta che le persone avevano modificato il loro atteggiamento verso qualcuno, non erano più infastiditi dalla faccia arrabbiata di quella persona quando la rivedevano.
In un secondo esperimento, i ricercatori hanno registrato l’attività cerebrale e hanno potuto notare che, modificando tale atteggiamento, si cancellavano i segnali delle emozioni negative che provavano guardando i volti.
Gli psicologi, generalmente, ritengono che le persone all’inizio provano i sentimenti negativi, e dopo cercano di liberarsene; da questa ricerca è emerso che, se ci si allena a fare ciò, diventa un processo più rapido e incisivo. Il dottor Blechert ha così efficacemente sintetizzato i risultati dello studio: “Se sei allenato al riapprendimento, e sai che il tuo capo è frequentemente di cattivo umore, ti puoi preparare prima di andare alle riunioni“.

Luca Fiorucci

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