Gli italiani fanno un po’ di confusione sulla dieta mediterranea

di Redazione 0

Ne abbiamo più volte parlato su Iovalgo. La dieta mediterranea rappresenta uno stile alimentare che riesce a garantire a coloro che la seguono con attenzione un benessere psico-fisico non indifferente. Ma oggi vogliamo sottolineare i risultati di una ricerca condotta da Lucio Lucchin, il presidente dell’Associazione Italiana di dietetica e nutrizione clinica. Lo studioso ha sottolineato come la maggior parte degli italiani fa molta confusione su cosa e come mangia.

L’80% degli italiani è convinto di seguire una dieta mediterranea corretta, ma in realtà non è così. Infatti, il presidente ha precisato:

Non conta solo ciò che si mette nel piatto. La dieta mediterranea è uno stile di vita in cui contano anche gli orari regolari dei pasti, le quantità limitate di cibo, il movimento.

La dieta mediterranea, quindi, non riguarda soltanto una scelta consapevole di cosa mangiare, ma c’è bisogno di cambiare il proprio stile di vita ed impostare tutti propri comportamenti al benessere per poter stare bene.

Grande attenzione deve essere fatta alla regolarità dei pasti e dell’attività fisica. Inoltre, bisogna considerare che la qualità degli alimenti è fondamentale. Proprio a proposito della dieta mediterranea è stato istituito ad Imperia, in Liguria, un Forum di discussione, con l’aiuto della Camera di commercio locale, del Comitato Oleicolo internazionale, dell’Associazione nazionale Città dell’Olio e di tanti altri. La dieta mediterranea deve essere intesa come un vero e proprio stile di vita. Non conta solo ciò che si mette nel piatto. Sono importanti le quantità e la qualità degli alimenti.

Lucchin, infatti, continua:

La stragrande maggioranza degli italiani è convinto di sapere che cos’è la dieta mediterranea. Bisogna intendersi però sul significato reale che, nella nostra tradizione, non era solo riferito al mangiare: si associava la tavola a comportamenti. Significava, soprattutto, mangiare poco. Ma anche avere degli orari dei pasti scanditi, una frequenza diversa da oggi, una socialità differente, non c’erano fuori pasto. Ed era diffuso il ‘pisolino’ pomeridiano, risultato vantaggioso per la salute secondo gli studi.

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