Senso della vista, collegato a quello dell’olfatto

di Redazione 1

L’attivazione della corteccia cerebrale legata alla vista può migliorare la percezione degli odori, che appartiene al senso dell’olfatto, appunto. A suggerirlo, è uno studio condotto dai ricercatori del The Neuro – Montreal Neurological Institute and Hospital, la McGill University e il Monell Chemical Senses Center di Philadelphia, pubblicato sul “Journal of Neuroscience”.

Come ha spiegato il coordinatore dello studio, dottor Christopher Pack:

E’ noto che vi sono aree cerebrali separate specializzate per i diversi sensi come la vista, l’olfatto, tatto e così via, ma, quando si sperimenta il mondo intorno a noi, si ottiene un quadro coerente, basato su informazioni provenienti da tutti i sensi. Volevamo scoprire come funziona nel cervello. In particolare abbiamo voluto mettere alla prova l’idea che l’attivazione delle regioni cerebrali principalmente dedicate a un certo senso potrebbero influenzare l’elaborazione in altri sensi. Quello che abbiamo scoperto è che stimolare elettricamente la corteccia visiva migliora le prestazioni in un compito che richiedeva ai partecipanti di identificare l’odore strano in mezzo a un gruppo di tre.

I partecipanti allo studio sono stati sottoposti a una serie di test che prevedevano la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS) in modo da valutare come la stimolazione della corteccia visiva influenzasse il senso dell’olfatto. Questo tipo di metodica è utilizzata già nel trattamento di alcuni disturbi e per stimolare la visione. I test olfattivi in questione venivano eseguiti prima e dopo la stimolazione per poterne valutare gli effetti.

Dall’analisi dei dati raccolti, è emerso per la prima volta come nelle persone le strutture cerebrali coinvolte nei diversi sensi a livello base siano davvero interconnesse più di quanto si pensi.

Come spiega Johan Lundstrom del Monell:

Questo “cross-wiring” [connessione] di sensi è stato descritto nelle persone con sinestesia, una condizione in cui la stimolazione di un senso porta ad automatiche, involontarie esperienze in un secondo senso, provocando per esempio il vedere il colore dei numeri, sentire o l’odore delle parole, o udire gli odori. Ora, questo studio mostra che cross-wiring dei sensi esiste in ognuno di noi, in modo da poter essere tutti considerati a un livello sinestetico.

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