Il sonnambulismo tra false credenze e realtà

di Redazione 0

Il sonnambulismo è un fenomeno che suscita un grande interesse in tutto il mondo, non a caso compare in celebri opere come “La Sonnambula” di Vincenzo Bellini ed è stato trattato in libri e film in vari modi, dal lato comico a quello angosciante; ma cos’è davvero il sonnambulismo?

Si tratta di un disturbo del sonno e la sua curiosità sta nel fatto che i sintomi che lo caratterizzano, cioè le attività motorie automatiche, sono in contrasto con l’idea che abbiamo del sonno, immobile e rilassato.

Chi sono i sonnambuli? Si tratta soprattutto di bambini tra i 4 ed i 12 anni, ne soffre circa uno su 3 ma solitamente si tratta di episodi transitori che terminano con l’adolescenza; negli adulti, invece, il fenomeno è più complesso perchè potrebbe derivare da altri disturbi psicopatologici.

Il sonnambulismo compare nella terza o quarta fase del sonno NREM e generalmente dura 15 minuti, durante i quali la persona solitamente si limita ad azioni automatiche ripetute, ma può anche alzarsi dal letto e compiere varie azioni senza averne la consapevolezza; questo aspetto ha sollevato molti interrogativi circa la colpevolezza o meno di omicidi commessi da sonnambuli, che in alcuni casi sono stati scagionati proprio perchè considerati momentaneamente non consapevoli. Il Dottor Plazzi del reparto di Neurologia dell’Università di Bologna ha svolto un’interessante ricerca sul sonnambulismo, dalla quale è emerso che in realtà gli adulti che ne soffrono sono solo il 2 % e che generelmente è causato da stress, uso di droga o alcool e mancanza di sonno. Inoltre ha confermato che vedere un sonnambulo svolgere azioni come mangiare o guidare la macchina non è affatto una falsa credenza ed addirittura è in grado di fare sesso, definendo questo episodio “comportamento sessuale sonnambulistico“.

E’ vero che è pericoloso svegliare un sonnambulo? Sempre secondo i risultati degli studi del Dottor Plazzi, svegliarlo potrebbe spaventarlo e spingerlo a commettere azioni improvvise anche aggressive e suggerisce di accompagnarlo semplicemente a letto.

Foto: http://www.flickr.com/photos/jenrosenthal/3728058562/

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