I piccoli sono sempre molto irrequieti in macchina. Speranzosi vogliono subito arrivare alla meta prefissata, soprattutto se si tratta del viaggio per le vacanze. Ma allora come fare? Non si può sempre scegliere di raggiungere delle mete vicine per non sentirli frignare o piangere. La risposta ci giunge da uno studio inglese pubblicato sul Daily Mail e commissionato dalla nota marca di automobili Peugeot.
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Esame del sangue? Vincere la paura si può
Quante volte abbiamo accompagnato i nostri bambini all’ASL per il prelievo del sangue o quante volte ci siamo seduti noi su quella sedia per far prelevare al medico il nostro sangue per delle analisi di routine? Lacrime, urla, paura. Molto spesso non sono solo i più piccoli ad essere spaventati dalla semplice puntura per il prelievo del sangue. Per molti si tratta di una vera e propria tortura, prima finisce meglio è. Le motivazioni possono essere le più varie: non si sopporta la vista del sangue, si ha paura del dolore da poter provare, si pensa di svenire. Pensiamo ad ognuno di questi “problemi”.
Stress da rientro a scuola, per i bambini impopolarità pesa più della matematica
Stress da rientro per milioni di italiani in questi giorni, che si tratti di tornare a casa alle solite faccende domestiche e commissioni piuttosto che a lavoro o, per i bambini, sui banchi di scuola. Il solo pensiero di interrogazioni, compiti in classe e di doversi alzare presto ogni mattina inquieta non poco il sonno dei giovanissimi. Nell’ombra però un’insidia peggiore persino degli astrusi concetti di matematica tanto odiati dai più piccoli e dagli adolescenti, e chi l’avrebbe mai detto. Parliamo dell’impopolarità che, a quanto pare, è una fonte di stress tra le principali per gli studenti.
Stress da rientro, i consigli dell’esperto per genitori e figli
Stress da rientro, ne soffre, stando ai dati Istat, un italiano su dieci. In tanti, dunque, molti, si ritroveranno a fare i conti al ritorno dalle vacanze con sintomi sia fisici che emotivi quali irritabilità, ansia, noia, mal di testa, insonnia. Cosa consigliano gli esperti per ripartire con il piede giusto, sia che si tratti di tornare a scuola per i bambini che di rientrare a lavoro per gli adulti?
Pianifica la gravidanza e il tuo bambino parlerà meglio
Non è uno scherzo, è il risultato di un’indagine dei ricercatori dell’Università di Oxford. Si è evidenziato come un bambino di cinque anni nato da una gravidanza programmata presenti capacità linguistiche superiori rispetto a un coetaneo la cui nascita non è stata pianificata. In sostanza questi bambini sarebbero dotati di ottime capacità cognitive e per questo sarebbero in grado di sviluppare migliori proprietà di linguaggio e in tempi più brevi rispetto a bambini nati da genitori che non hanno stabilito precedentemente la loro nascita.
Genitori: consigli per allontanare i piccoli dal sole
Il termine “Sole” deriva dal latino sol, solis, che deriverebbe, insieme con il termine sanscrito sûryas, in origine svaryas, la cui radice svar- significa risplendere. Ed infatti quando arriva l’estate e con essa le belle giornate ci sembra di risplendere. Il sole ci mette di buon umore e tutto ciò che vorremmo fare è rilassarci sulla spiaggia a prendere tanto tanto sole, possibilmente dopo un bel bagno nel mare della nostra penisola. Purtroppo, però, non possono essere sottovalutati gli effetti negativi che i raggi del sole possono provocare sulla nostra pelle.
Perché i bambini odiano andare a scuola?
Manca ancora qualche settimana all’inizio del nuovo anno scolastico e per molti genitori si profila all’orizzonte la classica avversione dei bambini per il ritorno tra i banchi. Se vostro figlio non ama andare a scuola non necessariamente è colpa vostra piuttosto che dell’insegnante o di questo o quel compagno di classe, questa o quella materia odiata. Né c’è qualcosa che non va in lui. Probabilmente sta benissimo, anzi. A dirlo la dottoressa Judy Willis, insegnante e neurologa americana, autrice di numerosi saggi sull’educazione e l’apprendimento, tra cui How Your Child Learns Best: Brain-Based Ways to Ignite Learning and Increase School Success.
Cosa fare davanti ai capricci
“Questo non si fa!”. E subito scattano le lacrime e la chiusura serrata della bocca da parte del bambino. L’atteggiamento classico esemplificativo di come un bambino vuole fare i capricci e soprattutto di come può far innervosire un genitore. Fatto sta che i capricci li fanno tutti, non solo i bambini, basti pensare alle star di Hollywood, o ancora alle famiglie dove marito e moglie spesso si scambiano cortesia a favor di capriccio.
Bambini, pro e contro dei social network
Un tempo il demone educativo era rappresentato da quel luogo di perdizione chiamato sala giochi: troppe ore perse a giocare ed a guardare gli altri giocare. Poi è stato il turno della televisione, troppo violenta e poi distraeva dai compiti a casa. Nel mirino sono finiti anche i videogiochi, tutti, buoni e cattivi, come avviene sempre in questi casi quando anche un bravo bambino che gioca a salvare l’ape Maia viene indicato come un futuro serial killer. Ora è il turno dei social network di salire sul banco degli imputati, rei di minare l’equilibrio psicologico dei bambini. Succede con tutte le novità. Passerà anche questa e si troveranno altri indiziati.
Stress, come influisce sul carattere dei bambini
Stress negativo, il distress, ovvero il carico eccessivo di tensione che pesa sul nostro equilibrio psicofisico, oppure eustress, lo stress positivo, senza il quale non ci sarebbe vita, risposta agli stimoli che ci arrivano dal mondo esterno e che ci rendono attivi e produttivi. Siamo esposti sin dalla nascita ed anche prima, già nel pancione, agli effetti dello stress. Sappiamo quali sono le reazioni tipiche e le conseguenze in età adulta, ma come rispondono i bambini allo stress? E quanto influisce, questo diverso modo di reagire, nel forgiare i tratti del carattere dei giovanissimi? Se lo è chiesto un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori afferente alla Università di Rochester, negli USA, pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica Development and Psychopathology.
Anoressia, ora colpisce anche i bambini di 5 anni
Peso, altezza e taglia sembrano essere i parametri con cui misurare oggi la bellezza tanto che anche donne ed uomini molto attraenti e dotati di un certo fascino spesso mancano di autostima perché rincorrono una perfezione “numerica” incarnata da modelli con cui non si può competere: o perchè si tratta di persone che lavorano proprio con l’immagine e dunque la curano 10 ore al giorno o, molto più probabile, perché le foto sono ritoccate e voler eguagliare una bellezza artificiale ed artificiosa senza ricorrere ai poteri paranormali di Photoshop è impresa ardua.
Bambini troppo consenzienti: quando diventa un problema
Ogni bambino ha un carattere diverso dall’altro, ma può capitare che spesso ci siano dei tratti corrispondenti tra gli uni e gli altri, che sono identificabili come modi di agire, o che vengono definiti proprio come modi di essere.
Oggi andiamo a parlare dei bambini che “soffrono” di mancanza di affermazione della propria volontà. Il dubbio è che questi ultimi siano spesso arrendevoli e rinunciatari, o ancora…troppo educati.
Psicologia, cani in tribunale ottimi mediatori per i bambini
Psicologia: i cani in tribunale sarebbero degli ottimi mediatori per aiutare e tranquilizzare i bambini che sono chiamati a testimoniare nell’ambito di un processo che li vede partecipi o protagonisti. Un modo per stemperare la tensione e per proteggerli dagli eventi più grandi in cui sempre più spesso, purtroppo, vengono coinvolti.
A sostenere che il ruolo degli amici a quattro zampe nelle aule giudiziarie è un toccasana per la psiche dei bimbi è, tra gli altri, la dottoressa Anna Oliverio Ferraris, psicologa dell’età evolutiva all’Università Sapienza di Roma.
Quando il bambino è pigro
Oggi tiriamo giù un post che può interessare tanto ai genitori preoccupati dei rendimenti scolastici dei propri figli.
Importante analizzare questo punto, anche perché spesso, il rendimento scolastico scadente di un bambino non è detto che abbia uno stretto legame con le potenzialità celebrali dello stesso. Esistono casi rilevanti nella politica, nelle scienze e nell’attualità di personaggi che non hanno avuto una brillante carriera scolastica, che poi hanno però rilevato un grosso successo nel futuro.
Due casi sporadici sono Albert Einstein e Bill Gates.
Molto spesso la causa della pigrizia dei bambini intelligenti, viene fuori durante i colloqui tra insegnanti e genitori, e qui la classica frase: “Il bambino è intelligente, ma non si applica”.