
Abbiamo parlato più volte dello stress, uno dei mali che affligge l’individuo che vive nella società contemporanea. Molto spesso i soggetti più colpiti sono le donne. È proprio per questo che non sorprende il risultato di una recente ricerca effettuata dalla Nielsen. Sono state intervistate 6mila donne che hanno evidenziato come in tutta Europa le donne italiane siano le più stressate. Emancipazione, indipendenza, successo nel mondo del lavoro non hanno aiutato la condizione femminile, ma hanno portato a degli effetti disastrosi come lo stress dovuto all’eccessivo carico di impegno richiesto al gentil sesso.
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Stress da lavoro, se ne fa un gran parlare negli ultimi tempi in riferimento a quello che sarebbe più corretto definire distress, lo stress negativo, una condizione che ci richiede sforzi maggiori di quelli che siamo capaci di sopportare o ancora un carico sbilanciato in relazione a gratificazioni e soddisfazione personale. In verità lo stress, lo abbiamo ricordato più volte, l’eustress, è positivo. Senza stress non ci sarebbe vita, spinta all’azione, alla produttività, all’esserci ed al rispondere agli stimoli esterni che ci consente di prendere coscienza di esistere e ci sottrae al limbo del vegetare. Un eccesso di tranquillità e di inazione può rendere infelici esattamente come il troppo lavoro, se non peggio.
Stress da lavoro, in ufficio, in fabbrica, a casa, ovunque voi lavoriate può capitare di essere sommersi da un carico di lavoro e di tensione eccessivo che travalica il tempo a disposizione, le proprie competenze ed attitudini, rende difficile conciliare la vita professionale con gli impegni della vita privata, sociale e familiare.
Stress da lavoro: l’incidenza sulle donne indagata dalla “Prima inchiesta sullo stress da lavoro nel mondo femminile” a cura dell’Assidai e della SDA Bocconi. Su un campione di 400 lavoratrici interpellate dall’indagine, ben il 95,6% sa di che si tratta per esperienza. Una su tre ha affermato che ci convive. Il 62,6% delle lavoratrici ha dichiarato di subirlo in particolar modo in alcuni periodi dell’anno.
Stress da lavoro precario, abbiamo già parlato degli effetti del precariato sul benessere psicofisico dei lavoratori. Chi vive una condizione lavorativa instabile, caratterizzata da insicurezza economica, incertezza sul futuro, oltre che più esposto al rischio impotenza ed in generale alle malattie, vive anche in uno stato d’animo di perenne ansia e spesso è portato a subire maggiori pressioni pur di non perdere un posto già estremamente in bilico.
I sintomi del distress, lo stress negativo, spaziano dalle ripercussioni sulla sfera emotiva all’impatto fisico sull’organismo, dai disturbi cognitivi alle conseguenze sulla vita di relazione.