La violenza sule donne non lascia segni solo di tipo psicologico ma può arrivare a lasciare dei segni fisici permanenti come la Sindrome del cuore infranto, ovvero un tipo di cardiomiopatia che colpisce quasi esclusivamente il sesso femminile.

In poche ore la campagna contro la violenza sulle donne, dal titolo #nonènormalechesianormale, è diventata virale. Le donne al primo posto, vanno difese e protette, basta abusi, violenze, minacce, morti.
La violenza sule donne non lascia segni solo di tipo psicologico ma può arrivare a lasciare dei segni fisici permanenti come la Sindrome del cuore infranto, ovvero un tipo di cardiomiopatia che colpisce quasi esclusivamente il sesso femminile.

Quando si è vittime di violenza psicologica difficilmente si è consci di esserlo. Vediamo insieme quelli che sono i principali segni distintivi di questa situazione. Possono aiutare a comprendere la propria situazione o quella di coloro ai quali si vuole bene osservando il potenziale aguzzino.


Si è da poco celebrata la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne. Ed IoValgo ha dedicato anche un post specifico in merito. In questo giorno, il 25 novembre per la precisione, è stato presentato uno studio compiuto dai ricercatori dell’Università Roma Tre, che ha cercato di indagare il legame tra violenza sulle donne e le ripercussioni sui figli delle stesse. Quando le madri subiscono continui abusi e violenze, anche i bambini soffrono della situazione e possono riscontrare dei danni, a volte fisici ma soprattutto psicologici, per le continue violenze a cui hanno assistito. È proprio su questo che la ricerca ha cercato di dimostrare quanto forte sia il danno indiretto provocato ai piccoli e quali siano le ripercussioni su di essi soprattutto in ambito scolastico.
Le donne sono in pericolo? La violenza sulle donne è trasversale alle classi sociali e ai confini nazionali e non risparmia nessun paese, industrializzato o in via di sviluppo.
L‘Oms sostiene che una donna su cinque ha subito violenza fisica e sessuale. In Gran Bretagna molte donne vengono picchiate a sangue dai proprio compagni, in Canada e in Israele è più “semplice” che una donna venga uccisa dal proprio partner che da un estraneo.
In Russia un omicidio su cinquanta è del marito e anche la Svezia non si sottrae a tale triste primato, tanto da far sostenere a Marianne Eriksson, parlamentare europea svedese, non troppo tempo fa che nel suo paese:
ogni dieci giorni una donna muore in seguito agli abusi subiti da parte di un familiare o di un amico