Ecco la macchina del sonno

di Redazione 0

Soffri d’insonnia, non riesci a dormire oppure i pensieri attanagliano la tua mente?

Sembra proprio che i tuoi problemi siano finiti, e tutto questo grazie ad una macchina piccola, portatile, stimolante e soprattutto indolore.

Oggi parliamo della macchina del sonno, un prodotto che è destinato a far parlare di se per tempo e che nasce dall’obiettivo di un gruppo di ricercatori italiani, tutti coordinati dal Professor Luigi De Gennaro, docente di psicologia alla Sapienza di Roma, insieme al Professor Paolo Maria Ro Rossini, docente di Neurologia alla Cattolica di Roma.

Un lavoro che va avanti da mesi insieme ai propri studenti, e che in questo periodo sembra essere pronto al lancio.

Da alcuni mesi infatti, era partita l’idea di una sperimentazione su gruppi di giovani, sempre legati al team di ricercatori dell’Istituto di Neurologia del Policlinico universitario A. Gemelli di Roma e dall’Associazione Fatebenefratelli per la Ricerca, presso l’Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina.

La sperimentazione toccherà giovani tra i 22 ed i 25 anni, e la macchina del sonno, sarà applicata sullo scalpo durante la sperimentazione per vedere se il cervello riesce a facilitare l’operazione di sonno. I ricercatori, tengono a precisare che tutte le correnti che vengono inviate al cervello, non sono dannose e sono indolori perché sono di bassissima intensità al punto da essere impercettibili dal soggetto.

I test che verranno effettuati, saranno diversi anche a seconda dei vari dosaggi di onde inviate al cervello. La sperimentazione valuterà tutte le possibilità di reazione del cervello e principalmente legate all’eccitazione ed all’inibizione di parti, dove sono localizzati i centri del cervello che regolano il sonno.

La speranza di molte persone che quindi hanno problemi di insonnia, sembrano essere state accolte al punto da avere a disposizione un prodotto per risolvere il problema. Ricordiamo che spesso l’insonnia deriva soprattutto dalla bassa capacità di riuscirsi a rilassare degli individui o dall’uso di troppa tecnologia.

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