Ansia e depressione nei bambini possono essere scongiurate, o quantomeno attenuate, attraverso l’adozione di un intervento precoce finalizzato alla prevenzione di tali disturbi? Il dottor Ron Rapee, direttore del Centre for Emotional Health alla Macquarie University, ha valutato gli effetti di un programma di prevenzione destinato a genitori con bambini in età prescolare. Le conseguenze di tale intervento sono stati valutate circa 11 anni dopo ed hanno consentito ai ricercatori di concludere che i bambini, i cui genitori avevano partecipato alla ricerca, mostravano una probabilità significativamente minore di soffrire di disturbi di internalizzazione e manifestavano meno sintomi di ansia.
Ricerca, lo stress eccessivo può favorire sovrappeso e obesità
I bambini che reagiscono in modo eccessivo allo stress possono avere problemi legati a sovrappeso o ad obesità, secondo uno studio condotto alla Penn State ed alla Johns Hopkins University. Per esaminare le reazioni dei bambini a un fattore di stress i ricercatori hanno reclutato 43 bambini dai 5 ai 9 anni, i quali sono stati sottoposti al Trier Social Stress Test for Children. Durante il periodo di stress i bambini sono stati invitati a tenere un discorso e ad eseguire un compito di matematica e successivamente è stata misurata la loro reazione allo stress test confrontando il contenuto di cortisolo presenta nella saliva prima e dopo la procedura.
Deficit di attenzione e iperattività (ADHD), l’esercizio fisico fa bene
L’esercizio fisico può migliorare le prestazione dei bambini con disturbo da deficit di attenzione e iperattività? Sembra di sì, secondo i risultati di una nuova ricerca condotta da un ricercatore della Michigan State University e pubblicata sull’ultimo numero del Journal of Pediatrics. In particolare, i ricercatori hanno osservato come dopo una sessione di attività fisica gli studenti con ADHD erano in grado di inibire e controllare meglio le distrazioni e ciò permetteva loro di concentrarsi meglio su un compito.
Scuola, l’aggressività degli studenti è legata a bias nelle credenze
L’ aggressività dei ragazzi, in particolar modo a scuola, è legata a bias nelle credenze. Secondo uno studio pubblicato su Child Development i ragazzi, quando credono che le persone non possono cambiare i loro comportamenti, reagiscono con aggressività nel momento in cui sono coinvolte in un conflitto tra pari. Ricerche condotte in passato hanno dimostrato come i bambini che crescono in realtà difficili, caratterizzate da conflitti ripetuti, tendono ad interpretare in maniera distorta anche episodi minori, in quanto hanno la credenza che determinati atti vengono messi in atto di proposito contro di loro. Questa convinzione è associata ad una risposta di tipo aggressivo.
Coppia, attaccamento ansioso e stress influenzano la risposta immunitaria
Le preoccupazione e l’ ansia legate alle relazioni di attaccamento con le principali figure di riferimento possono rappresentare un fattore di stress significativo, a tal punto da influenzare la risposta immunitaria dell’individuo. Le persone classificabili come caratterizzate da un attaccamento di tipo ansioso solitamente mostrano la preoccupazione irrazionale di essere respinti e per questo tendono a cercare costantemente rassicurazioni ed a interpretare in maniera pessimistica eventi ambigui.
Personalità borderline, scoperti i circuiti cerebrali coinvolti
La diagnosi di disturbo borderline di personalità in origine è stata utilizzata per “etichettare” persone che si collocavano a livello comportamentale, relazionale ed emotivo in una via di mezzo tra
Avere potere sul lavoro influenza il benessere e la felicità
Cosa succede, in termini di benessere e felicità, alle persone quando si trovano ad assumere posizioni di potere sul lavoro, con gli amici o all’interno di una relazione di coppia? Tale condizione può condurre all’infelicità o alla solitudine come spesso si è portati a pensare o piuttosto può influenzare positivamente l’umore? Sulla base della ricerca condotta da Yona Kifer della Tel Aviv University in Israele si può affermare che le persone che sperimentano una posizione di autorità possono sentirsi meglio in quanto possono sperimentare sensazioni legate ad una maggiore autenticità, questo probabilmente perchè possono vivere una vita congruente con i loro desideri e inclinazioni interne.
Pazienti con fobia sociale possono provare meno stress e ansia
La paura è un’emozione che in talune situazioni può attivare le necessarie risorse per difendersi da situazioni potenzialmente pericolose. Le persone che soffrono di fobia sociale sperimentano emozioni caratterizzate da paura e ansia anche in situazioni quotidiane i cui normalmente non si attivano, ciò perché pensano, in maniera irrazionale, che il loro comportamento potrebbe essere poco consono e inappropriato. In questi persone il meccanismo cerebrale che governa l’espressione della paura presenta un funzionamento anomalo, in accordo con diverse ricerche condotte da neuroscenziati.
Disturbi alimentari, il perfezionismo influenza l’immagine del corpo
Tra perfezionismo, insoddisfazione per il proprio corpo e disturbi alimentari esiste un legame secondo quanto riportato su un articolo apparso questa settimana sul Journal of Eating Disorders. Allo studio hanno partecipato oltre mille donne di età compresa tra 28 e 40 anni e il campione scelto era stratificato: le donne selezionate, infatti, erano sottopeso o obese, con un indice di massa corporea (BMI) che poteva oscillare da 14 a 64. Più le persone appartenenti al campione erano lontani dall’avere un sano BMI maggiore era il divario tra come percepivano il loro corpo e il loro ideale rispetto all’immagine corporea.
Ricerca, la solitudine è collegata a stress e infiammazioni
Le persone che provano sentimenti di solitudine presentano un maggiore rischio di sperimentare stress il quale è legato, tra l’altro, alla presenza di infiammazioni. Tali infiammazioni, a loro volta, sono legate a numerose condizioni come la malattia coronarica, il diabete di tipo 2, il morbo di Alzheimer. Lisa Jaremka, il principale autore di questo studio, condotto presso l’ Institute for Behavioral Medicine Research dell’Ohio State University, ha scoperto come lo stress può innescare una risposta immunitaria scarsamente controllata.
Disturbo bipolare e circuiti cerebrali delle emozioni, quale legame?
Il disturbo bipolare è classificato come un disturbo che si caratterizza per gli sbalzi d’umore che oscillano tra la mania e la depressione, condizioni che si verificano tra periodi di umore “normale”, definito come eutimia. Dalle ricerche svolte in precedenza abbiamo appreso come i circuiti che regolano il controllo delle emozioni in pazienti bipolari siano alterati e ciò può influenzare la capacità di esercitare un controllo sulle emozioni stesse e favorire episodi di alterazione dell’umore.
Uomini, lo stress influenza l’attrazione per le donne
Lo stress può influenzare in qualche modo il giudizio degli uomini sulle misure femminili? Dalle ricerche condotte in passato sappiamo come le esperienze stressanti possono influenzare gli ideali di attrazione fisica ma le prove a favore di questa conclusione ancora hanno bisogno di altri studi per essere corroborate.
Obesità, dormire poco facilità l’aumento di peso
I bambini e gli adulti che hanno problemi legati al sonno hanno un rischio più elevato, rispetto alla popolazione generale, di avere problemi di obesità. E’ quanto emerge da una ricerca pubblicata sulla rivista Sleep che ha utilizzato un campionamento trasversale al fine di determinare i rapporti tra durata del sonno e l’obesità.
Stress lavoro correlato, quanto conta la personalità?
Burnout e tratti di personalità, burnout e cultura organizzativa, diverse sono le angolazioni dalle quali è possibile esaminare il fenomeno dello stress lavoro correlato. Oggi parleremo delle ricerche che hanno valutato i diversi costrutti che si riferiscono ad aspetti della personalità e il loro ruolo sull’insorgere del burnout. Vediamone da vicino alcuni tra i principali.