
Andare in vacanza è il lasciapassare per tranquillizzare la nostra anima e corpo, oltre che il cervello, è il nostro input preferito per staccare la spina in questa vita sempre più frenetica e principalmente sempre più colma di corse e preoccupazioni. Ebbene però, va considerata anche una nuova possibilità, ovvero, quella che colpisce i vacanzieri più accaniti: lo stress del turista.
Stiamo parlando proprio di una vera e propria patologia chiamata “Sindrome del viaggiatore”, che colpisce una fascia molto alta di persone che hanno una visione leggermente diversa rispetto a quella che si è sempre ipotizzata del viaggio.
Stress, ovvero distress, la tensione eccessiva, esasperata, che chiude con un bilancio negativo tra quelle che sono le nostre possibilità di sopportazione ed il peso di cui farsi carico.
Perché abbiamo bisogno di andare in vacanza? E cosa accade quando rinunciamo a staccare la spina? Il professor Joe Robinson parla di un disturbo da deficit di vacanza. Le implicazioni del lavoro non stop tutto l’anno spaziano da una minore produttività a problemi psicofisici a una salute a rischio.
Dopo l’ansia da radiazioni che ha spinto gli italiani al ritorno dal Giappone a sottoporsi ai controlli in ospedale benché provenissero da luoghi lontani dalle aree contaminate, a preoccupare ed angosciare gli italiani è in queste ore la crisi libica.
Chi non ha mai sognato di spegnere lo