Far del bene fa bene a noi stessi. Stavolta, a sostenere questa tesi che magari può sembrare un pò “buonista”, arriva una ricerca americana svolta da Tehila Kogut e Ilana Ritov.
Molto spesso, infatti, le raccolte di fondi per beneficienza sono fatte, ad esempio, per la ricerca su tumori o malattie gravi, o su malattie infantili. Secondo questo studio, dunque,a spingere molte persone a fare beneficienza potrebbe essere una sorta di pensiero magico, per cui queste persone prima immaginano che una tale malattia potrebbe capitare anche a loro, e si sentono così spronate a donare soldi per la ricerca, e, una volta fatta la donazione, pensano che ciò possa contribuire, in qualche modo, a proteggerli da questi eventi negativi.