I bambini? Dei piccoli saggi

di Redazione 0

A volte guardando i bambini ci domandiamo se è possibile, anche quando sono molto piccoli,  che contengano in sè la cognizione del bene e del male. Può dunque un bambino di neanche un anno e quindi espressione pura e incontenibile di energia e sete di vita, avere la chiara percezione tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato? Ebbene la risposta è ‘si’ ed arriva dagli USA.

A sostenere questa tesi infatti sono gli psicologi dell’Infant cognition center dell’Università di Yale (vi è un équipe, una delle pochissime nel mondo che studia la morale dei bambini). Gli specialisti hanno condotto una serie di esperimenti dai quali risulta che i piccini, non solo posseggono un senso morale innato e hanno la capacità di giudicare le azioni altrui ma sono in grado anche di reagire alla bontà e alla cattiveria.

I nostri cuccioli quindi, nonostante siano tesi all’esclusiva soddisfazione dei suoi bisogni primari, provano empatia ed anche compassione, sanno essere altruisti e riconoscono il meccanismo dei primi e delle punizioni. Come hanno fatto i ricercatori a comprenderlo? Innanzitutto studiando la capacità che hanno i bambini nell’immedesimarsi in un’altra persona. Se si finge di piangere, ad esempio, in novanta casi su cento, il bambino ti guarderà con interesse e poi ti consolerà dandoti il suo biberon o un giocattolo. Un altro sperimento portato avanti dagli specialisti è stato quello di mostrare a bambini da sei a dieci mesi un cartone animato. Protagonisti, tre figure geometriche: una palla che cerca di fare qualcosa, un triangolo “cattivo” e un quadrato “buono”. Finita la proiezione, i bambini osservavano molto, più a lungo, la palla quando si avvicinava al triangolo.

Per capire perché, gli psicologi hanno proposto ai piccoli spettatori le stesse figure, ma tridimensionali, manovrate come burattini, per poi al termine della scena, porgere loro un vassoio con le figure. In tal caso non si teneva  più conto della durata dello sguardo, ma di quale figura avrebbero afferrato, partendo dal fatto che sarebbe stata quella che piaceva di più: la più gettonata? Il quadrato. La dimostrazione che sono attratti da chi aiuta e respingono chi ostacola.

Ad altri bambini di 21 mesi è stata data la possibilità di premiare (dando una caramella) o punire (togliendola) gli stessi personaggi. Risultato: non solo hanno un’idea di comportamento buono o cattivo, ma la loro moralità è ancora più sfumata. Perché, lungi dall’essere giudici impassibili, sono emotivamente coinvolti, come testimoniano i sorrisi e l’aria triste a seconda che si tratti di buone o cattive azioni. Insomma, reagiscono, in maniera istintiva come noi adulti.

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