3 modi per gestire la propria empatia

di Valentina Cervelli 1

Può sembrare un discorso assurdo: come è possibile accettare la propria empatia? Perché volerlo fare ed imparare a gestirla? La risposta a questa domanda è molto semplice: se non riusciamo a gestire bene questa nostra capacità di preoccuparci degli altri, rischiamo di fare del male a noi ed alla persona che con molta probabilità si è aperta nei nostri confronti e che vogliamo aiutare.

L’empatia è un sentimento particolare, e se non lo si sa gestire bene, può decisamente lavorare contro di noi.

1) Niente paura ma comprensione

Spesso e volentieri ci si spaventa davanti all’empatia provata, sia che l’oggetto finale della stessa sia una persona da noi amata o uno sconosciuto. Bisogna fermarsi, prendere un bel respiro e capire cosa scatena in noi, quali sensazioni ci procura. Perché è solo in questo modo che si può davvero essere liberi di agire in base alla stessa.

2) Darsi priorità

Quando una persona è empatica, tende spesso a voler strafare, cercando di aiutare tutto e tutti. Se si vuole imparare a gestire la propria empatia, darsi delle priorità è una mossa vincente. Non si possono aiutare 10 persone contemporaneamente, ma si può iniziare da quella che ne ha più bisogno, senza compromettere se stessi, ma risultando un valido aiuto per più persone possibili. Ma organizzando bene il tutto. Il senso di frustrazione derivante dal fallimento nel non riuscire ad aiutare, può portare soltanto che ad un calo dell’autostima.

3) Pensare con la testa ed agire con il cuore

Ragionate sempre su ciò che intendete fare, ma lasciate che sia il cuore con un pizzico di cervello a gestire la vostra empatia.

Photo Credit | Thinkstock

 

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