
La popolazione maschile tra i 18 ed i 60 anni, nel ben 10% del totale, soffre di un disturbo alquanto fastidioso, che è quello dell’erezione genitale impotente. La percentuale di cui parliamo deriva da uno studio ben preciso, che però sta dimostrando come nell’ultimo periodo con l’aumentare dello stress, arrivati circa a 40 anni aumenta ancora di più.
Questo disturbo dal punto di vista psicologico, diventa un massacro per l’uomo, ed è un problema difficile da affrontare, anche perché l’uomo ha una sorta di paura anche nel comunicarlo a medici o psicologi. Il fatto è che per “guarire” da questa patologia, c’è la necessità di parlarne. La caratteristica di questo disturbo è nota soprattutto quando diviene persistente, ovvero, quando in qualsiasi situazione, l’individuo maschio adulto prova incapacità nel raggiungere oppure mantenere una adeguata erezione, fino al termine del rapporto sessuale. Questo avviene anche nel caso in cui il desiderio sessuale sia presente.
Come scoprire se siete stressati e stanchi del vostro stile di vita e capire che è proprio venuto il momento di cambiare? Se cadete spesso in una o più di queste trappole dello stress probabilmente siete al limite e bisogna intervenire per recuperare l’equilibrio psicofisico:
I sintomi del distress, lo stress negativo, spaziano dalle ripercussioni sulla sfera emotiva all’impatto fisico sull’organismo, dai disturbi cognitivi alle conseguenze sulla vita di relazione.
Lo stress patologico, il distress, quello stato di tensione eccessiva, quella risposta all’impegno frustrante che porta a disfunzioni dell’equilibrio psicofisico. Chi è più esposto? La lista delle professioni più a rischio è lunga al punto che risulta inutile tentare di stilarla. Quando si pensa allo stress da lavoro viene immediatamente in mente un operaio che lavora in una fabbrica a ritmi incessanti e martellato dai rumori. Eppure, non tutti sanno che insegnanti e medici sono esposti ad un rischio di stress da lavoro altrettanto rilevante.
Lo stress non uccide. Senza stress c’è la morte, citando Hans Selye. Altro non è che la reazione naturale con la quale affrontiamo gli eventi, una carica reazionaria che ci spinge all’azione, al movimento. La risposta di una persona all’impegno. Poi c’è il distress, lo stress negativo ovvero eccessivo, insopportabile, disfunzionale e patologico. Ma di questo abbiamo già lungamente parlato. Oggi vogliamo soffermarci sulla relazione tra stress e longevità, una liaison reputata dangereuse da molti studi ma che viene riabilitata, insieme ad altri fattori considerati sinora demoni per il vivere bene e a lungo, da un recente studio.