Rifugiarsi nel cibo spazzatura, quando si è tristi o ci si sente soli, non è mai una buona idea. Mangiare per riempire il vuoto è sicuramente deleterio per via delle conseguenze sulla salute sia psichica che fisica. Quantità esagerate di gelato e cioccolata non sono un’alternativa alla carenza d’affetto che solo un buon rapporto con se stessi e poi con gli altri possono colmare.
Guai però a demonizzare il cibo. Il cibo è un alleato delle nostre emozioni, è legato alla vita sociale, al benessere, al piacere. Nelle giuste dosi e proporzioni e rispettando eventuali limitazioni imposte da un regime dietetico dettato da disturbi di salute o dieta dimagrante, alcuni piatti riescono a regalarci buon umore, stimolando la produzione di serotonina.
Tsunami, terremoti, diari di guerra, immagini di morte, distruzione e devastazione in mondovisione, entrano nelle nostre case e raggiungono i più piccoli, senza difese e senza quella protezione dovuta alla comprensione della lontananza e della reale entità dell’evento.
Dopo l’ansia da radiazioni che ha spinto gli italiani al ritorno dal Giappone a sottoporsi ai controlli in ospedale benché provenissero da luoghi lontani dalle aree contaminate, a preoccupare ed angosciare gli italiani è in queste ore la crisi libica.
Leader si diventa o si nasce? Il carisma, la capacità di comunicare e farsi ascoltare, l’autorevolezza sul gruppo sono caratteristiche che si acquistano con l’esperienza, non c’è alcun dubbio o forse sì? La perplessità nasce su chi deve faticare per arrivare in alto, studiando decine di manuali e chi vive l’essere a capo con una naturalezza disarmante: i fatti per stare al comando, insomma.