
Chiedere scusa
Chiedere scusa non è un atto di debolezza. Tutt’altro avere difficoltà a scusarsi è sinonimo di mancanza di autostima e di una profonda fragilità interiore che porta a voler nascondere a tutti i costi di poter sbagliare. Il timore principale è che l’altro abbia prova della sua superiorità se ci scusiamo.
Non essere capaci di domandare perdono per gli errori commessi, così come non riuscire a perdonare, equivale a seminare o serbare rancore. Due facce della stessa medaglia, in verità. Perché non perdonare equivale in fondo ad avercela con noi stessi perché qualcuno ci ha ferito, perché è riuscito a scalfirci nel profondo. Per liberarsi da questa schiavitù dell’anima l’unica via d’uscita è proprio il perdono, un perdono che non dimentica, certo, ma pur sempre una catarsi che prevede l’accettazione e dunque il superamento di un torto subito, di una delusione.
Lo stress non uccide. Senza stress c’è la morte, citando Hans Selye. Altro non è che la reazione naturale con la quale affrontiamo gli eventi, una carica reazionaria che ci spinge all’azione, al movimento. La risposta di una persona all’impegno. Poi c’è il distress, lo stress negativo ovvero eccessivo, insopportabile, disfunzionale e patologico. Ma di questo abbiamo già lungamente parlato. Oggi vogliamo soffermarci sulla relazione tra stress e longevità, una liaison reputata dangereuse da molti studi ma che viene riabilitata, insieme ad altri fattori considerati sinora demoni per il vivere bene e a lungo, da un recente studio.
Partiamo da una frase disarmante nella sua semplicità e che è anche il titolo di un best seller di Steven Carter: Men Like Women Who Like Themselves. Agli uomini piacciono le donne che si piacciono. Facile a leggersi, da comprendere, un concetto lineare che non fa una piega. Eppure l’insicurezza, la scarsa autostima, la paura di non piacere, di non essere abbastanza… minano le relazioni interpersonali di molte donne. Per carità, anche gli uomini sono afflitti da umane fragilità che fanno dubitare di se stessi ma è molto più facile, fateci caso, incontrare un uomo non proprio attraente che si considera un fusto, piuttosto che una bella donna che non è ipercritica con il suo più piccolo difetto.
Quanto ti vuoi bene? è un progetto artistico-culturale ideato da Jacqui James, fotografa di fama internazionale, e promosso da futuro@lfemminile, in collaborazione con Dove.
Di fronte ad un terremoto così devastante, come quello che ha colpito in queste ore il Nord-Est del Giappone, a dominare è la paura. Terrore dilagante come uno tsunami che lascia paralizzati, scossi e totalmente e nudamente consapevoli della fragilità del vivere, dell’insicurezza e dei pericoli che si annidano nelle viscere della Terra sconvolgendo la quiete di un giorno come un altro con una tragedia immane.
Cerotti, gomme alla nicotina, sigarette elettroniche, terrorismo psicologico, ricompense: per smettere di fumare i metodi, gli incentivi e le proposte, più o meno valide, sono davvero tante. L’ultima in arrivo, certificata da un recente studio pubblicato dalla rivista di divulgazione scientifica Psychological Science, è l’utilizzo degli sms che pare siano efficaci per incoraggiare i fumatori a darci un taglio con le bionde, liberandosi una volta per tutte da questa pericolosa dipendenza.