Perfezionismo e miglioramento, una relazione impossibile

 Migliorare, non essere perfetti. E’ questa la chiave del successo e di una vita meno complessa, più leggera e maggiormente ricca di opportunità da cogliere e prospettive più elevate di benessere psicofisico, relazioni interpersonali meno tese, un giudizio meno severo su se stessi. Spesso si scambia la voglia di imparare cose nuove, di mettersi in gioco, di assorbire avidamente nuove nozioni, con umiltà, determinazione e costanza, con il desiderio di una persona di essere perfetta, di non sbagliare mai. Voler fare le cose al meglio non è necessariamente un sintomo di perfezionismo, può essere al contrario un segnale di serietà, professionalità, passione per quello che si fa, che si tratti di lavoro, piuttosto che di preparare un dolce o di impegnarsi affinché un rapporto decolli.

Genitori: consigli per allontanare i piccoli dal sole

 

 

Il termine “Sole” deriva dal latino sol, solis, che deriverebbe, insieme con il termine sanscrito sûryas, in origine svaryas, la cui radice svar- significa risplendere. Ed infatti quando arriva l’estate e con essa le belle giornate ci sembra di risplendere. Il sole ci mette di buon umore e tutto ciò che vorremmo fare è rilassarci sulla spiaggia a prendere tanto tanto sole, possibilmente dopo un bel bagno nel mare della nostra penisola. Purtroppo, però, non possono essere sottovalutati gli effetti negativi che i raggi del sole possono provocare sulla nostra pelle.

Consigli utili per un’abbronzatura che duri di più

 

 

Iniziata la stagione estiva il primo pensiero è quello di abbronzarsi. Ci sentiamo più attraenti, più belli, perché l’abbronzatura dona colore e vitalità alla nostra pelle. Innanzitutto è bene essere sempre protetti da creme solari, diverse a seconda del tipo di pelle che abbiamo, e soprattutto per le prime esposizioni. Ma una volta raggiunta l’abbronzatura desiderata il problema impellente resta quello di conservarla il più a lungo possibile.

Cosa ci aspettiamo dagli altri?

 Cosa ci aspettiamo dagli altri? A volte troppo, a volte niente, a volte meno di quello che possono offrirci, a volte tutto. E’ raro purtroppo, in ogni caso, vedere soddisfatte delle aspettative troppo elevate, specie quando, per qualche assurdo motivo, ci convinciamo che agli altri deve stare a cuore, più a che a noi, la risoluzione di un nostro problema. Attenzione, chiedere aiuto ed avvalersi del supporto delle persone care, degli amici, dei familiari, è fondamentale, non bisogna credere di essere dei supereroi che non hanno bisogno della collaborazione altrui, o trincerarsi dietro l’orgoglio quando basterebbe un dito di un’altra persona per darci lo sprint finale per risolvere un problema che ci angoscia.

Essere arroganti a lavoro. Aiuta gli uomini, ma non le donne

 

 

I segreti per fare carriera sono inesplicabili. Oggi cercare di essere iperattivi, simpatici, proattivi, pronti a qualsiasi eventualità si presenti di fronte al nostro cammino lavorativo è diventato l’obbligo per tutti coloro vogliano iniziare a lavorare in modo serio e continuativo. Bisogna essere gentili o scontrosi? Riporre grande attenzione al proprio aspetto fisico o alle conoscenze acquisite? Ma la scalata al successo sembra essere diversa a seconda del sesso della persona considerata. Ebbene sì, uomini e donne fanno carriera in modo diverso.

Il diario, un alleato per il raggiungimento degli obiettivi

 Un diario, può sembrare superato ed oggi spesso è soppiantato dal blog personale in cui ci si sfoga tramite post pubblici o almeno visibili a chi passa di lì e sa dove trovare le nostre emozioni, nero su bianco. Il diario, invece, è qualcosa di intimo, privato, una sorta di dialogo diretto con la parte amica di noi stessi, quella che non ci giudica mai qualsiasi cosa gli raccontiamo, quella che tacitamente, a mente lucida, ci consiglia, rileggendo tra le righe, quali errori non ripetere, rivelandoci, mentre scriviamo, qualcosa in più su cosa proviamo davvero.

La vera felicità sta nel bacio

 

 

Il vostro partner vi manca da morire? Non vedete l’ora di andare da lui per baciarlo? Fate bene. Continuate così. Infatti, secondo quanto emerge dallo studio della dottoressa Sheril Kirshenbau, ricercatrice dell’ University of Texas in America, e autrice del libro “La scienza del bacio: che cosa ci dicono le labbra”, il 90% delle persone ricorda con maggior dovizia di particolari il primo bacio rispetto alla fatidica perdita della verginità. Questo ci porta a sollevare numerosi dubbi sulle reali motivazioni che spingono a baciare una persona ed alla facilità con la quale oggi ciò avviene.

Niente paura, l’amore eterno esiste davvero

 

 

Il desiderio più forte dell’uomo è quello di amare e di essere amato. Friedrich Hölderlin definiva così l’amore: “Che cosa è tutto quanto gli uomini han pensato in millenni, di fronte a un solo istante di amore? È pur la cosa più perfetta, più divinamente bella della natura!”. Proprio per questo cosa c’è di meglio che credere nella possibilità che l’amore eterno esista davvero? Basterebbe poco, in realtà. Secondo una ricerca dell’Università del Tennessee, pubblicata dal Journal of Family Psychology, i partner che sono stati rimproverati hanno evitato di ricadere negli errori che avevano portato a dei conflitti e a dei dissapori nella coppia.

Ansia da primo passo

 Ansia da primo passo, quell’esitazione mista a timore che impedisce di avvicinarsi ad una persona sconosciuta o che si conosce solo di vista anche quando attrae ed è forte il desiderio di arrivare ad un approccio. Se si soffre di sociofobia c’è bisogno di un aiuto specializzato per trovare una soluzione, ma se il problema si manifesta solo in presenza di qualcuno che suscita un certo interesse non c’è da preoccuparsi perché è una situazione abbastanza comune.

Dire di no, quando il rifiuto è un cambiamento positivo

 Siamo abituati ad associare il concetto di no alla negazione, al rifiuto, a qualcosa di negativo, una privazione, un sacrificio a conti fatti. Per ottenere cambiamenti positivi nella propria vita, in realtà, ci sono tappe da percorrere che passano spesso e di frequente proprio dalla porta del no. Le domande alla base delle svolte nella nostra vita richiedono una risposta che può essere positiva o negativa ma non è detto che rispondendo no imboccheremo la strada sbagliata o faremo la scelta peggiore. Il no può essere preclusione ma può anche essere opportunità.

Occhio alla spesa: lo shampoo influenza il peso forma

 

 

Pensavate che stando attenti all’alimentazione non avreste avuto più problemi di linea? Sembra che abbiate sottovalutato qualche aspetto. La meta prediletta di tutte le donne che vanno a fare la spesa, ovvero gli scaffali dedicati allo shampoo e ai prodotti di bellezza, diventa un luogo da visitare con cautela. Più che farsi affascinare dalla novità, dal colore sgargiante della confezione, o farsi incantare dalla profumazione e dalle fragranze, il sesso debole dovrebbe riporre maggiore attenzione alla lettura dell’etichetta del prodotto.

Alterazioni tra le connessioni celebrali sono la causa dell’ansia

 

 

L’ansia è uno stato mentale caratterizzato dal fatto di non insorgere necessariamente in risposta ad uno stimolo specifico, come la paura, ma crea sensazioni fortemente spiacevoli per l’essere umano. Infatti,  l’insorgere di uno stato d’ansia molto forte è accompagnato da sintomi fisici specifici come tachicardia, difficoltà respiratorie, dolori al petto, tremori, secchezza delle fauci, dolori addominali, pallore o rossore.  Inoltre, non è da sottovalutare il fatto che i disturbi d’ansia sono delle condizioni patologiche ampiamente diffuse nella società contemporanea e sono solitamente attribuiti ad una cattiva gestione dello stress.

Percepiamo il futuro dalle esperienze passate

 

 

La percezione, qualcosa di innato e non desiderato, qualcosa di poco compreso, ma che soprattutto ognuno vive a modo suo. La nostra memoria e la nostra percezione delle cose, mutano da persona a persona e sembra proprio che il tutto dipenda dalla nostra visione del mondo.
Per capire qualcosa in più, ci basiamo su un recente studio che parla del nostro presente che vive a stretto contatto con quello che ci aspettiamo dal nostro futuro. Il concetto quindi di percezione, visto dalla filosofia, oltre che dalla scienza ,e dalla stessa letteratura, comincia a mutare, farsi strada e permetterci di capire qualcosa in più.

Perché i bambini odiano andare a scuola?

 Manca ancora qualche settimana all’inizio del nuovo anno scolastico e per molti genitori si profila all’orizzonte la classica avversione dei bambini per il ritorno tra i banchi. Se vostro figlio non ama andare a scuola non necessariamente è colpa vostra piuttosto che dell’insegnante o di questo o quel compagno di classe, questa o quella materia odiata. Né c’è qualcosa che non va in lui. Probabilmente sta benissimo, anzi. A dirlo la dottoressa Judy Willis, insegnante e neurologa americana, autrice di numerosi saggi sull’educazione e l’apprendimento, tra cui How Your Child Learns Best: Brain-Based Ways to Ignite Learning and Increase School Success.