Déjà vu, quando il nuovo è familiare

 Déjà vu, la sensazione di aver già vissuto quell’attimo, di essere già stati in quel preciso luogo, in un dato momento, un ricordo che è nostro pur non appartenendo al passato.

Una percezione che certamente in tanti provano almeno una volta nella vita non senza un brivido di sorpresa: lascia quasi sconcertati visitare un posto, certi di non esserci mai passati, eppure avvertendo qualcosa di familiare, uno scenario già visto per l’appunto.

Sindrome del nido vuoto, come affrontarla

 La sindrome del nido vuoto colpisce i genitori quando il bambino inizia ad andare a scuola, quando i figli vanno via di casa, in generale quando la casa si svuota perché i ragazzi crescono, si sposano, si allontanano per motivi di lavoro o di studio e la coppia rimane sola.

Si sperimentano stati emotivi più o meno profondi come depressione, tristezza, senso di solitudine, sconforto, dolore, un senso di perdita. Ad essere più colpite sono le donne ma gli uomini non sono certo immuni.  Come affrontare e riempire il vuoto evitando che venga colmato da emozioni negative e faccia sprofondare in un disturbo più serio?

Pensiero ossessivo, quando pensare diventa realizzare

 Sono come degli intrusi che si affacciano con prepotenza nella mente mettendo su casa nelle idee, radicandosi alla razionalità, costringendo a pensarli e ripensarli infinite volte. Sono i pensieri ossessivi che ricorrono alla velocità della luce insinuandosi nel buon senso e seminando il panico: perché non riusciamo a liberarcene e come fare per tenerli a bada? E soprattutto, c’è qualcosa di sbagliato in chi è colpito da un pensiero intrusivo di cui non riesce a disfarsi e che lo tormenta?

Secondo quanto afferma il dottor Robert L.Leahy, psichiatra alla Yale University, questi pensieri assillanti si presentano spesso sotto forma di idee angoscianti come: “Ho il cancro”; “Non riesco a controllarmi”; “Ho commesso un errore”. Girano e rigirano nella mente come trottole al punto che l’individuo pensa ci sia qualcosa di sbagliato in lui e arriva a confondere il pensiero con la realtà. Ad esempio da “Non riesco a controllarmi” arriverà a credere che sia davvero così e simili.

Compatibilità coppia, questione di test o di testa?

 Compatibilità… quante volte, in riferimento a screzi nella vita di coppia e divergenze di opinioni e di carattere, abbiamo sentito o pronunciato la frase: “Non siamo compatibili”.
Eppure, a pensarci bene, i primi periodi di una relazione, provate a rivangarli, sono per molte coppie abbastanza tormentati, costellati da discussioni piuttosto accese e liti furibonde.

Poi, se tutto va bene, e se lo scontro si trasforma in confronto, come per magia, ci si sente più affini, forse perché scoprire le carte, i tasti dolenti, aiuta a creare una mappa di zone sensibili da non valicare se non si vuole offendere e litigare con il partner. Dunque, la compatibilità che cos’è? E’ una questione di test o di testa? Che ne pensano a riguardo gli esperti?

Ansia da risonanza e pet therapy

Quanto si deve ai nostri amici a quattro zampe non si riesce ancora a capirlo. Sicuramente tanto, ed oggi cerchiamo anche di capire ancora il perché. Partiamo forse da un po’ lontano, ma si riesce a comprendere meglio tutto il percorso.

L’ansia è un fattore molto pesante nel momento in cui dobbiamo dedicarci ad analisi specifiche che portano a conseguenze personali. L’esempio è la risonanza magnetica in un posto chiuso e le analisi del sangue.

Il farmaco che cancella i brutti ricordi

La pillola della felicità sembra che sia diventata realtà. E’ stato infatti lanciato in questi giorni, il comunicato stampa che parla di un nuovo rimedio a mezzo farmaco per cancellare i brutti ricordi.

La sostanza “magica”, sarebbe stata identificata nel metirapone, un nuovo farmaco che è in grado di rimuovere dalla mente umana, tutte le emozioni negative strettamente connesse a situazioni spiacevoli. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism ed è stato seguito dai ricercatori Canadesi dell’Università di Montreal. Alla guida della ricerca, la dottoressa Marie-France Marin, che promuove il farmaco però, come medicinale in grado di sopperire alle persone che soffrono di stress post traumatico.

Rabbia, come evitare di rimuginare sulle discussioni

 Rabbia: temporanea, lo sfogo di pochi minuti che rientra ad una situazione di calma in breve, oppure rabbia rimuginata, quella che scaturisce quando continuiamo a pensare ed a ripensare ad un torto subito, a delle brutte discussioni, ad un’offesa, a rievocarle nella nostra mente anche a distanza di ore, giorni, con il risultato di rivivere la stessa sensazione più e più volte.

Inutile dire quanto questo sia controproducente per il nostro equilibrio emotivo. Tornare a casa da lavoro e snobbare le feste del cane perché nel percorso abbiamo ripensato ossessivamente ad un alterco con il capo piuttosto che con un collega. Capita così di portarsi la rabbia dentro e dietro, con effetti pesanti anche sulle relazioni interpersonali e sull’umore. Ma come fare a liberarsi dalla brutta abitudine, spesso innata, a rievocare la rabbia passata?

I traumi post stalking

Un fenomeno in grande crescita, purtroppo, è lo stalking. Aumento del fenomeno principalmente on line, ma anche nella realtà quotidiana, attraverso il cellulare e da vicino, è in costante aumento producendo delle statistiche preoccupanti.

Queste statistiche diffuse dalle centrali operative delle Forze dell’Ordine, stanno mettendo in guardia anche i centri medici cittadini, oltre che le associazioni legate alla tutela del cittadino, per cercare di ovviare il più possibile al fenomeno, ma soprattutto di cercare di aiutare i cittadini che sono vittime di questo fenomeno.

Solitudine, non sempre è negativa

 Solitudine: siamo abituati a considerarlo uno status necessariamente negativo, specie oggi in cui l’avvento del social a tutti i costi ci ha trasformato in identità interconnesse a decine di altre in un nanosecondo. Si può essere ancora soli nell’era del social network? Beh, sì, dal momento che tra contatto e relazione interpersonale intercorre uno spazio che potremmo paragonare a quello conoscente-amico. Il contatto lo conosci  sì ma solo di vista.

Bisogna operare un distinguo tra solitudine provocata dal fallimento delle relazioni e della vita sociale, ovvero il rimanere soli, e solitudine ricercata per restare da soli con se stessi, ritrovare l’equilibrio, una pausa benefica dal resto del mondo quando c’è bisogno di ritrovare la strada in solitaria, quando i compagni di viaggio che abbiamo al nostro fianco hanno intrapreso percorsi inconciliabili con il nostro modo di vivere e di guardare il mondo.

La cassiera: una catena di montaggio

Oggi parliamo di lavoro e di lavori particolari che hanno un effetto particolarmente forte dal punto di vista psicologico, sia per stanchezza che come modificazione di carattere.

Il lavoro che analizziamo è quello della cassiera. Le simpatiche signorine, che sono spesso ai terminali cassa dei centri commerciali, dei supermercati o del piccolo mini market sotto casa e che ci sembrano sempre sorridenti e soprattutto senza pensieri, nascondono in realtà un mondo interiore molto complicato e soprattutto intenso di emozioni.

La dieta digitale contro la tecnodipendenza

 Avete risposto affermativamente ad almeno una delle cinque domande cruciali proposte nel test elaborato da Daniel Sieberg, e-critico americano autore di “La dieta digitale: come spezzare la vostra e-dipendenza e riguadagnare equilibrio nella vostra vita”? Siete in evidente e-sovrappeso.

Che fare per correre ai ripari ce lo suggerisce lo stesso Sieberg nel passo successivo che, dalla consapevolezza di avere un problema,  passa alla soluzione per ritrovare il benessere psicofisico ed uscire dal tunnel della tecnodipendenza, ovviamente a piccoli step, perché come tutte le dipendenze è difficile liberarsene, dal momento che cipiace e lottare contro qualcosa che ci provoca piacere è sempre un’impresa ardua.

La dieta digitale, calcola il tuo e-peso

 “La dieta digitale: come spezzare la vostra e-dipendenza e riguadagnare equilibrio nella vostra vita”, libro in uscita che andrà sicuramente a ruba visti i tempi che corrono, dell’io che spesso esiste solo se costantemente connesso. Lui è Daniel Sieberg, e-critico tra i più famosi negli States e contro il multitasking, nocivo a lungo termine, ne abbiamo già discusso, propone un vero e proprio regime tecnologico ferreo, insomma ci mette a stecchetto dai nostri dolci giocattolini tecnologici.

Per ritrovare il benessere psicofisico smartphone, iPad, computer, webcam, chat, mail, social network vanno assunti un po’ come i carboidrati e i grassi quando si è a dieta: a piccole dosi, tanto per non disabituare l’organismo, in questo caso il cervello, e rischiare di riprendere i chili persi in un battibaleno a dieta finita, in tal caso rituffarsi a capofitto nella tecnodipendenza dopo un periodo di astinenza più o meno prolungato. Prima di mettervi a dieta dovete calcolare il vostro e-peso, con un test rapido in cinque punti.