Come scoprire se piaci con il senso dell’umorismo

 Come scoprire se piaci a qualcuno senza necessariamente aprire una fanpage su Facebook il che, permettetemi di dirlo, se non si è un personaggio famoso o un’azienda, è anche abbastanza patetico.
Mi è sembrata abbastanza sensata invece la teoria messa a punto da Norman P. Li, docente di psicologia evolutiva alla University of Texas di Austin, in anni di studi e ricerche sull’argomento.

Per sapere se piacciamo a chi ci sta di fronte, che si tratti di attrazione fisica piuttosto che di semplice simpatia o ancora di apprezzamento come persona, insomma per scoprire se andiamo a genio a qualcuno, dobbiamo usare l’arma dell’umorismo, provare a farlo ridere, a dire qualcosa di divertente, e che sia il massimo che riusciamo a fare mi raccomando, per osservare poi come reagisce.

Mettersi in proprio, scopri se sei portato per il lavoro indipendente

 Il libero professionista chi è, perché lo è, come si organizza, come vive? Sappiamo che è l’unico lavoratore al mondo che può insultare il suo capo senza rischiare di perdere il posto, a scapito di un po’ di autostima magari perché è alle dipendenze di se stesso. Scherzi a parte, come sapere se mettersi in proprio è la strada giusta da percorrere?

Al di là dei fattori economici e pratici ci interessa sapere se esistono delle persone dall’indole più incline al lavoro indipendente e altre che invece non sono abbastanza produttive se lasciate libere di autogestirsi il tempo, il carico di impegni, una professione. Come dipinge la psicologia il profilo ideale di un freelance?

Paura di cadere, basofobia

Oggi parliamo di una paura particolare, ovvero la basofobia. Colpisce circa il 35% della popolazione e si tratta nello specifico di una paura persistente (anche ingiustificata), di cadere mentre si cammina, la paura di non avere stabilità nel rimanere in piedi.

Parliamo nello specifico di una fobia legata all’incapacità di restare in piedi, di rimanere in equilibrio oppure del semplice camminare.

Paura del buio

Una delle fobie tra le più diffuse è la paura del buio. Inizialmente, si può pensare che è una paura infantile, legata solo al mondo dei bambini, ma non è proprio così, anche perché moltissimi adulti soffrono della stessa fobia. Si tratta di un tipo di paura che è legato a vari pensieri negativi, ma soprattutto irrazionali.

Quello che avviene a livello inconscio è la generazione di una forte ansia. La stessa fobia, vista con gli occhi dei bambini, risulta essere sviluppata dopo che hanno sperimentato delle forti paure in situazioni specifiche. L’associazione tra spiacevole situazione e paura, fa rivivere all’adulto oppure al bambino una sorta di ansia anticipatoria, che determina un comportamento di fobia che diviene sempre più forte ogni qual volta la paura viene provata.

Psicologia del bel tenebroso, perché le donne sono attratte sessualmente dal maschio che non sorride

 Guardate questa foto e ora scegliete il volto più attraente tra i soggetti femminili o maschili in base al vostro orientamento sessuale. E’ questa una della miriade di immagini mostrate nel corso di diversi esperimenti effettuati da un’équipe di ricercatori afferente alla University of British Columbia. Uno studio interessante pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica American Psychological Association Emotion, che ha fatto luce sugli stereotipi di genere tra gli eterosessuali e nella cultura occidentale, in primis il fascino del maschio bel tenebroso, dall’espressione un po’ imbronciata, a conti fatti quello che non si definirebbe certo una persona solare ma che in quanto a sex appeal pare non temere rivali.

A risultare più intriganti per le donne, secondo quanto è emerso da un test condotto su un campione di mille persone di entrambi i sessi, sarebbero proprio i maschi dallo sguardo imperscrutabile e corrucciato e sul cui viso non compare nemmeno l’ombra di un sorriso. Non così per gli uomini attratti, al contrario, in larga maggioranza, da volti femminili sorridenti e vivaci.

Il gossip che aiuta

Non sarà sicuramente corretto secondo l’etica ed il bon ton, ma parlare degli altri alle loro spalle, addirittura parlarne male, sembrerebbe essere un toccasana secondo un recente studio, che vede lo spettegolo cattivo con un occhio benevolo.

Secondo gli scienziati della Northeastern University di Boston negli Stati Uniti d’America, il pettegolezzo, porta il cervello umano ad aumentare i tassi di difesa verso le persone che spesso potrebbero diventare una minaccia per il nostro essere.

Come accendere la passione

In questo periodo di stress continuo e di attività frenetica, ogni individuo, sente la necessità di staccare la spina, e buona parte degli uomini, lo fa tornando a casa e vivendo la propria intimità con il proprio partner. Ma capitano momenti molto forti di stress, in cui, sembra che la fiamma della passione abbia smesso di ardere. Attenzione, non è così, anche perché è solo una situazione momentanea.

Molti si sentono a letto stanchi, svogliati e senza voglia di vivere la propria intimità con il partner, ma basta una piccola scintilla per riaccendere la passionalità, ed oggi vediamo come.

Come chiedere un aumento

 Chiedere un aumento è forse una delle situazioni che più ci imbarazza e ci mette sulle spine a lavoro, in ordine dopo informare un collega che la sua igiene personale per noi sta diventando un problema serio.
Scherzi a parte, non è semplice, non lo è affatto, è la conversazione sul lavoro più temuta di tutti i tempi: iniziamo a domandarci come iniziare il discorso, quando è il momento più opportuno per provarci e soprattutto come riuscirci e convincere il capo che ce lo meritiamo.

Su Psychology Today mi sono imbattuta in un articolo interessante che offre qualche dritta su come affrontare al meglio la sfida per una remunerazione migliore. Sperando vi sia d’aiuto, buona fortuna!

Rispettare le regole, infrangere le regole: la percezione del potere

 Rispettare le regole, infrangere le regole. Che effetto ha sulla percezione che gli altri hanno di noi, del nostro essere più o meno autorevoli? Un comportamento che non tenga conto delle norme basilari del vivere in società porta spesso chi ci sta intorno a ritenerci potenti.

O almeno stando ad un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori afferente alla  University of Amsterdam, coordinata da Gerben Van Kleef e pubblicata sulla rivista di divulgazione scientifica Social Psychological and Personality Science.

Quando il bambino è pigro

Oggi tiriamo giù un post che può interessare tanto ai genitori preoccupati dei rendimenti scolastici dei propri figli.
Importante analizzare questo punto, anche perché spesso, il rendimento scolastico scadente di un bambino non è detto che abbia uno stretto legame con le potenzialità celebrali dello stesso. Esistono casi rilevanti nella politica, nelle scienze e nell’attualità di personaggi che non hanno avuto una brillante carriera scolastica, che poi hanno però rilevato un grosso successo nel futuro.

Due casi sporadici sono Albert Einstein e Bill Gates.

Molto spesso la causa della pigrizia dei bambini intelligenti, viene fuori durante i colloqui tra insegnanti e genitori, e qui la classica frase: “Il bambino è intelligente, ma non si applica”.

La critica vista da Ludovica Scarpa

Oggi parliamo di libri, di un testo in particolare che ci può stimolare a comprendere quanto la critica sia importante. Ovviamente parliamo di critiche costruttive e non di offese gratuite.

L’obiettivo è sicuramente quello di comprendere come la critica può fare bene agli altri, ma soprattutto far stare bene noi stessi. Di recente si vedono tantissime occasioni di litigi che partono da critiche. L’esempio plateale è la televisione quando va a sfociare in ideologie politiche. Spesso, purtroppo, si può anche finire nell’ambito della cronaca e dei disastri. Anche il mondo dell’on line si è adeguato a questo punto di vista e quindi sempre più comuni sono le flames on line, che sarebbero le risse virtuali a colpi bassi con dichiarazioni infuocate.

Anoressia nervosa, quando mangiare da piacere si trasforma in ansia

Anoressia nervosa, quando il piacere legato al cibo si trasforma in ansia ed arriva ad uccidere dagli stenti. Al contrario di chi deve stare a dieta e fa fatica a sottoporsi a regimi alimentari troppi rigidi, abbiamo visto come stare a stecchetto possa rendere nervosi ed irritabili, chi è affetto da questo disturbo trova spiacevole mangiare, al punto da sentirsi meglio quando rinuncia al cibo.

Un recente studio pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica International Journal of Eating Disorders fa luce sull’origine di questi stati ansiosi legati all’alimentazione. Ad effettuarlo un’équipe di ricercatori  afferente all’Eating Disorder Treatment and Research Program della University of California, San Diego School of Medicine, coordinata dal docente di psichiatria Walter Kaye.

VRET, la realtà virtuale come terapia contro le fobie: il parere del dottor Mazzucchelli

 Cari amici di Iovalgo, si conclude oggi il nostro speciale psicologia e tecnologia in compagnia del dottor Luca Mazzucchelli, convinto sostenitore di una psicologia innovativa che esce dal percorso tradizionale ed inizia un discorso con il paziente utilizzando approcci comunicativi che si avvalgono di Skype, dei social network e delle applicazioni iPhone.

Gli strumenti ed i contesti comunicativi si evolvono ma la mission rimane quella di essere utile alle persone. Mazzucchelli cita la sua esperienza di psicologo nei parchi la notte, tra i senza fissa dimora, al posto del lettino la panchina e ci dà la sua opinione su una psicologia che si avvicini alle persone e che incuriosisca, arricchendosi di ulteriori strumenti oltre a quelli classici.