
Non si finisce mai di stupirsi. È incredibile quanti significati si possono nascondere dietro i sogni che facciamo tutte le notti. Le emozioni, le paure, gli eventi della vita quotidiana, tutto questo influenza ciò che di notte immaginiamo ci stia realmente accadendo. Tra immagini oniriche e realtà molto spesso ci sono delle corrispondenze. Infatti, poco prima vi abbiamo accennato quali possono essere i significati dei sogni che le persone fanno in modo più ricorrente. Tra questi, c’è anche l’ascensore.
Cinque mosse di non facile realizzazione ma nemmeno impossibili, premettiamo. Già, perché spesso manuali e riviste spicciole ci invitano al cambiamento come fosse una magia da pochi secondi, due o tre formule da pronunciare davanti allo specchio ed è fatta. Non è così e crederlo equivale a fallire e scoraggiarsi se questo miracolo non avviene come decanta l’incantesimo delle poche semplici mosse, il cambiamento è un percorso che va ad intaccare quello che siamo, quello che non ci piace di noi, e ci trasforma in persone diverse, può essere un percorso in discesa? Evidentemente no, ecco perché non bisogna aspettarsi miracoli e capire che ci saranno cadute e scivoloni, è tutto contemplato e normale, ma bisognerà avere pazienza, costanza ed andare avanti anche in salita e controvento.
Perché a volte non riusciamo a cambiare quello che non va in noi, nella nostra vita, nei nostri rapporti con gli altri, a lavoro, in famiglia? Quali sono i principali ostacoli al cambiamento e come uscirne? Tutti noi ci saremo ritrovati, almeno una volta nella vita, a dover cambiare qualcosa di radicato in noi, da una dipendenza come il fumo, alla perdita di peso ad una predisposizione pessimista nei confronti dell’esistenza e delle relazioni interpersonali. Non è impossibile e può essere più o meno difficile, certo non è quasi mai una passeggiata ma sicuramente ci sono delle zavorre di cui conviene liberarsi se si vuole davvero cambiare rotta e dare una direzione diversa alla propria vita o comunque raggiungere gli obiettivi che ci si era prefissati.
Difficile rimanere ottimisti quando le borse crollano, i mercati soffrono e i Governi tirano la cinghia sottraendo linfa vitale alla ripresa dei consumi, allo sviluppo, alla salute, all’istruzione, al benessere ed a tutti quei settori che, a torto, torto marcio, vengono considerati non necessari, come l’arte, la musica, il cinema, l’istruzione, il sostegno e la fiducia alle idee ed allo slancio delle nuove generazioni. Eppure, crisi economica, personale, di valori o sociale che sia, spesso un momento difficile, in cui sembra che si sia toccato il fondo, fa nascere nuove speranze, sviluppa l’inventiva, la capacità di plasmare le avversità ed i venti contrari a proprio favore.
Chi resta seduto non saprà mai quanto è alto… è il potere del movimento, dell’azione sul
Migliorare, non essere perfetti. E’ questa la chiave del successo e di una vita meno complessa, più leggera e maggiormente ricca di opportunità da cogliere e prospettive più elevate di benessere psicofisico, relazioni interpersonali meno tese, un giudizio meno severo su se stessi. Spesso si scambia la voglia di imparare cose nuove, di mettersi in gioco, di assorbire avidamente nuove nozioni, con umiltà, determinazione e costanza, con il desiderio di una persona di essere perfetta, di non sbagliare mai. Voler fare le cose al meglio non è necessariamente un sintomo di perfezionismo, può essere al contrario un segnale di serietà, professionalità, passione per quello che si fa, che si tratti di lavoro, piuttosto che di preparare un dolce o di impegnarsi affinché un rapporto decolli.
Siamo abituati ad associare il concetto di no alla negazione, al rifiuto, a qualcosa di negativo, una privazione, un sacrificio a conti fatti. Per ottenere cambiamenti positivi nella propria vita, in realtà, ci sono tappe da percorrere che passano spesso e di frequente proprio dalla porta del no. Le domande alla base delle svolte nella nostra vita richiedono una risposta che può essere positiva o negativa ma non è detto che rispondendo no imboccheremo la strada sbagliata o faremo la scelta peggiore. Il no può essere preclusione ma può anche essere opportunità.
Ci ricordano da più parti, tv, medici, radio, riviste, blog, che bisogna fare attività fisica almeno tre volte alla settimana; mangiare sano, cinque porzioni di frutta e verdura al giorno in media; bere uno o due litri di acqua su base quotidiana; non fumare; non esagerare con cibi spazzatura e superalcolici; non stare troppo a lungo seduti; spegnere ogni tanto cellulari e computer per riposare la mente e la vista; tenere sotto controllo lo stress; mantenere una vita sociale attiva malgrado il lavoro e gli impegni; dormire almeno otto ore a notte; garantirci una vita sessuale soddisfacente; trovare il tempo per noi stessi.
Paura di cambiare, spesso la associamo al timore di vedere la nostra vita peggiorare, eppure l’ansia e l’angoscia più opprimenti spesso si provano proprio verso il miglioramento delle nostre condizioni. Perché non è difficile intuirlo: un cambiamento positivo richiede uno sforzo, chiama in gioco la
Spesso per malattie croniche come il diabete o per patologie big killer come le malattie cardiovascolari il medico richiede ai pazienti un cambiamento radicale nello stile di vita che includa un’attività fisica regolare, un’alimentazione sana, il liberarsi dalla schiavitù di