Gli animali provano sentimenti “umani”, alcuni tentano anche il suicidio

La notizia quest’estate ha destato clamore, due cani infatti nel giro di pochi giorni due cani si sono precipitati nel vuoto dai balconi di due appartamenti.

Uno a Roma, un Dogo argentino e un altro nella zona di Merano, un Perro de presa canario. Si è dunque subito parlato di suicidio. Gli esperti però hanno smentito categoricamente si tratti di questo, definendola una “Sindrome da stress da distacco affettivo“.

Il neonato dormiglione diventa più intelligente

 

Per l’attivazione delle funzionalità neuronali e le abilità mentali, il sonno fa benissimo. La possibilità di dormire una notte intera dei genitori, quindi, non va solo a vantaggio dei genitori, ma anche del piccolo. Le Università di Monteral e del Minnesota, infatti, a seguito di uno studio hanno scoperto che i bambini che riescono a dormire una notte intera da 1 anno, fino ad 1 anno e mezzo circa, sono molto più attivi mentalmente di quelli che si svegliano sempre.

La ricerca ha esaminato oltre 60 bambini tra un anno e 2 anni e la loro capacità nelle azioni di controllare gli impulsi e la flessiblità mentale. Annie Bernier, professore di psicologia presso l’Università di Montreal, ha spiegato che: “Abbiamo scoperto che il sonno dei bambini è associato alle funzioni cognitive che dipendono dalle strutture cerebrali che si sviluppano rapidamente nei primi due anni di vita.

Migliorare l’autismo con le marionette

 

Per cogliere le emozioni di chi ci sta di fronte non ci vuole sicuramente una sensibilità spiccata, bastano le caratteristiche base dell’essere umano. Il discorso cambia se abbiamo a che fare con dei bambini autistici, perchè per capire il significato di un gesto comune oppure di una difficoltà, loro trovano delle enormi difficoltà.

L’esempio base è nel sorriso, che dimostra gioia e può essere rielaborato come una smorfia. Emmanuelle Rossini della SUPSI (Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana), ha lanciato una nuova metodica, basata invece sull’interazione dei bambini autistici con dei pupazzi animati mossi da uno psicoterapeuta.

Dimmi che tacco sei

 

Gli uomini non potranno mai capirlo probabilmente, ed allora cerchiamo di fare chiarezza in questo mondo per dare un input alla psicologia maschile sulle donne. I tacchi, legati ad un certo punto di vista del feticismo e soprattutto alla soddisfazione psicologica, fanno capire molto del sesso femminile.

La psicologia della scarpa è importante. Per questo inverno 2010, sembra che la rosa delle scarpe siano tra le più diverse, a partire da una classica scarpa con decoltè che indica una donna esibizionista, fino alla zeppa che può indicare una donna che ha voglia di sembrare più di ciò che è.

Combattere il mal di testa con il social network

 

Il mal di testa è una delle cose più fastidiose che possono colpire l’uomo. Ci sono persone che ormai da anni sono afflitti da emicranee o da mal di testa improvvisi che possono durare minuti, ore o giorni. I rimedi diffusi sono tra i più disparati, a partire dai farmaci passando per i rimedi naturali ed anche i “consigli della nonna“.

Per chi proprio le ha provate tutte e non si è ancora stufato, segnaliamo che circola in rete da un po’ di tempo, un sito internet dal titolo che a primo impatto può sembrare molto interessante: www.nomalditesta.it.

Come predire il futuro…per alcuni

 

Tutto il nostro sapere ed i miti sulle palle di cristallo, i fondi del caffè, i tarocchi e l’astrologia, potrebbe essere strappato via dall’immaginario collettivo a seguiro di una ricerca della Cornell University di Ithaca, nello Stato di New York. La ricerca condotta da studiosi e non da fattucchieri, si intitola “Feeling The Future” e sarebbe uno studio sul come si può “sentire” il futuro. Parliamo di una cosa seria, considerato che la rivista che ha pubblicato il tutto è il Journal of Personality and Social Psychology.

A considerare la possibilità di forzare le suggestioni fino a dimostrare con realtà che le cose accadono, sono state una massa di dati accumulati in circa 8 anni e che porta ad oggi un dibattito molto acceso tra i simpatizzanti ed i contrari a questa teoria.

Il ballo di coppia migliora notevolmente la qualità della vita

Il ballo di coppia è un modo straordinario di scaricare lo stress, allenare il cervello e mantenere in forma tutto l’organismo, anche quando si sno superati i settant’anni. Forme eleganti, complesse ed espressive come il tango oppure più fluide, cadenzate e romantiche come il valzer o il liscio vanno bene in tutte le stagioni della vita.

Il ballo di coppia aiuta il cervello, perché lo stimola in modo pressochè globale: la danza infatti mette in funzione i centri del coordinamento motorio, il lobo temporale (da cui dipendono gli stimoli musicali) e tutte le aree sensoriali. Fondamentali sono infatti, il contatto fisico, la percezione del profumo del partner, la condivisione dello spazio con le altre coppie e soprattutto della musica. Questi attivano i centri della memoria e il lobo limbico che coordina e presiede alle emozioni.

Un corpo eccitante è un corpo vero!

Una legge non scritta del sex appeal suggerisce che ciò che è bello allo “sguardo”, è anche sessualmente eccitante. Ma non è realmente così. La bellezza di fatto fa rima con magrezza, giovinezza, turgidezza. Tralasciamo però troppo spesso il fatto che la magrezza rasenti lo scheletrico e la giovinezza sia solo l’apparente floridezza data dalla chirurgia estetica.

L’imperativo categorico di questi tempi, è rispondere alla sempre più pressante richiesta sociale di una presunta perfezione e dell’apparire.

La sessualità però sembra però che non s’accontenti dell’apparenza e che in un certo senso, miri alla sostanza. Il nostro desiderio rifugge corpi emaciati, sa distinguere un quarantenne che s’ostina a mostrare vent’anni in meno, nè si sente a proprio agio a sfiorare un seno siliconato.

La psicanalisi di Freud è uno strumento di indagine ancora attuale?

Freud in un certo senso oltrepassa e “sublima” la cultura del Novecento. Infatti il suo percorso teorico, culturale e scientifico, è diventato parte integrante della nostra sensibilità, totalmente metabolizzato dall’interpretazione che diamo del mondo e gli eventi dell’anima.

Il gesto di Freud, ha dunque, concepito un diverso modo di relazionarsi alla della memoria, alla soggettività, al nostro intimo sentire, è come se c’avesse estromesso dal possesso della nostra casa, infranto la nostra innocenza.

La nostra casa ci racconta più delle parole

Di sicuro l’ambiente domestico e il suo arredamento e quindi se questo sia ordinato o meno e se per questo abbiamo una particolare cura per i particolari o se gli preferiamo uno stile minimalista, racconta molto di chi vi abita.

E’ possibile dunque capire ciò che siamo e ciò che vogliamo da noi stessi e dagli altri, semplicemente se guardiamo ed indaghiamo attentamente ciò che abbiamo attorno.

Una cattedrale ad esempio o un vecchio edificio raccontano tanto di noi e dell’ambiente che ci circonda.

Se ciò che passa attraverso i nostri occhi è in un modo, in realtà alla nostra mente arrivano anche altre informazioni. Ci commuove la storia di quella cattedrale o di quel palazzo e cosi fantastichiamo sulla personalità di chi lo ha edificato, dato il suo significato, vissuto e dandoci sensazioni profonde e che vanno ben oltre lo sguardo.

Stress tra genitori e figli

 

I figli acquisiscono spesso i tratti dei genitori, sia dal punto di vista somatico, che dal punto di vista caratteriale, ebbene sembra che questo non sia solo un discorso legato al DNA, ma ci siano anche una serie di cose che si possono acquisire dopo essere nati e cresciuti. Oggi parliamo di una cosa non proprio piacevole: lo stress.
Sembra che una recente ricerca, confermi infatti che ben il 90% dei figli percepisce lo stress dei genitori.

Una famiglia su quattro s’indebita

La situazione è davvero drammatica e le riflessioni purtroppo si sprecano: una famiglia su quattro s’indebita, è dunque allarme povertà?

Di questo ci informa infatti la decima indagine Acri-Ipsos e se ne evince purtroppo, che il venticinque per cento degli italiani, fa debiti oppure erode i suoi risparmi. Innanzitutto va spiegato che ciò che emerge significativamente e in modo piuttosto preoccupante, è che oggi, nel nostro Paese – come abbiamo già accennato all’inizio – una famiglia su quattro consuma più di quello che incassa.

Neurofisiologia tra medico e paziente

 

Oggi parliamo di neurofisiologia. Per chi non lo sapesse, è quello che accade nel cervello nell’ambito del rapporto tra medico e paziente. Ci sono delle fasi che portano a questo processo che solitamente sono standard. La prima sicuramente è quando si cominciano ad avvertire i primi sintomi di una malattia, che subito proseguono con lo start di una terapia per il paziente.

Il cervello del paziente, secondo gli studi di medicina, psicologia e sociologia, è in grado di conservare il dolore ed elaborare il malessere seppur non trascurandolo. Il sentirsi male, quindi, viene “messo da parte”, qualora stiamo svolgendo prestazioni di cui veramente siamo interessati.