I soldi, si sa, non fanno la felicità, poichè questa non si può comprare come una merce qualsiasi. Con i soldi si possono però comprare molte cose, che possono renderci più o meno appagati e gratificati, a seconda di ciò che compriamo e del tipo di acquisti che facciamo. Secondo una ricerca condotta dal professor Ryan Howell della San Francisco State University, infatti, spendere denaro per fare nuove esperienze, come ad esempio un viaggio o un concerto, è più gratificante, quindi, in un certo senso, ci rende più felici, che spendere per altri beni materiali.
La gestione dei soldi è per tutti un tasto delicato, specie in questo periodo di crisi economica che ha scatenato un’ondata di pessimismo anche negli investimenti, tagliando sui consumi che, a conti fatti, sarebbero poi l’unico modo per risollevarsi dal baratro. Si pensa spesso che ottimismo e fiducia facciano parte della sfera personale ed emotiva ma basta guardare l’andamento dei mercati, appesi alle iniezioni di fiducia e persino alle parole, ai discorsi dei grandi della terra, per rendersi conto di come il nostro modo di guardare al futuro influenzi anche le finanze mondiali.
I soldi fanno la felicità oppure no? Amletico dilemma, certo è che in questo periodo di crisi economica tanti sono i disagi psicologici creati dalle difficoltà finanziarie, dalla precarietà e dalla disoccupazione, fattori di decrescita che mettono a dura prova anche il conto in banca più solido. Per stare meglio, quando la preoccupazione per la povertà avanza, sarebbe utile regalare denaro, anche una piccola cifra. Sembra assurdo a pensarci ma in realtà questo distoglierebbe la nostra mente dalla gravità della situazione e aiuterebbe a sentirsi bene, dando meno valore e meno peso ai problemi finanziari ed al denaro in sé come fonte di benessere psicologico piuttosto che di malessere.
Se l’autostima crolla, per via di un fallimento, di un risultato mediocre in un progetto, si è più inclini a fare spese folli usando la carta di credito per acquistare beni di lusso.