Gli insicuri difficilmente dicono ti amo

Un impegno, una convinzione, una promessa ed anche una paura. Oggi parliamo ancora d’amore e nello specifico delle parole che sono definite per eccellenza dichiarazione d’amore. Due le realtà, il bacio e le parole “ti amo”… “Un bacio è un apostrofo rosa tra le parole t’amo”, questo è come lo definiva Cyrano de Bergerac.

Insicurezza, prima fonte del tradimento

Errore oppure modo di essere? Questa una domanda che è divenuta il tarlo di tantissimi ex innamorati che sono stati traditi in passato dal proprio partner. Un quesito che tocca solo chi subisce però, che invece non sfiora nemmeno lontanamente chi ha tradito. Tradimento quindi, come un grande errore dell’amore.

Delusioni, come evitare di farsi influenzare dai tradimenti subiti

 Superare una delusione è un percorso che implica in primis l’accettazione del dolore e del risentimento che proviamo nei confronti di chi ci ha tradito o mentito, di chi ci ha lasciato soli o è stato sleale con noi. E’ uno stato d’animo del tutto comprensibile e normale. Avevamo riposto fiducia nell’altro o aspettative spesso maggiori a quelle che meritava. Superata, con il tempo, la rabbia iniziale è ora di fare i conti con i segni che vogliamo ci lasci la delusione subita.

Superare la fine di un amore, vivere il dolore non ignorarlo

 Superare la fine di un amore, un processo di accettazione della perdita, uno sforzo per colmare un vuoto e scoprire un senso alla nostra vita che va al di là dell’essere in due ad affrontare il mondo e le sfide. Un percorso che richiede tempo e pazienza, più o meno lungo in base all’intensità del dolore, all’importanza, più o meno cruciale, che rivestiva il partner nella nostra esistenza. In molti si chiedono come non soffrire ma le domande da porsi sono altre: “Come posso soffrire meno?” “Come uscirne più in fretta?“. Oggi ci ripetono da più parti che stare male, prendersela troppo è un errore.

Papà in sala parto…quasi tutti

Sempre più papà sono disposti ad assistere al parto delle proprie mogli e proprie compagne. Il parto naturale è una situazione talmente unica ed irripetibile, legata al fascino della nascita della vita, che anche i papà sembrano volerne entrare a far parte seppur dall’esterno (dato che un uomo non potrà mai avere la gioia di crescere un figlio in grembo, se non al cinema).

A scegliere di seguire il parto quindi, sono di preciso 9 uomini su 10.

Felici in 50 mosse (seconda parte)

 Cari amici di Iovalgo, continuiamo a creare piuttosto che cercare la felicità. Lo facciamo a piccole dosi, perché la felicità improvvisa e prorompente, quella che travolge come un fiume in piena non si cerca né si crea: avviene. E’ lo stato d’animo di una bella notizia, di una prova d’amicizia, un giorno d’amore, un momento particolarmente fortunato ed in sintonia con il mondo.

C’è poi la possibilità di attingere a sorsi di felicità dal nostro dispenser, erogando quelle piccoli azioni, quei gesti e quegli atteggiamenti positivi verso la vita e quello che ci offre senza pretendere altro se non un sorriso.  Seconda tappa del nostro speciale Felici in cinquanta mosse con i consigli della dottoressa Carolyn Rubenstein, psicologa alla Harvard University, autore di Perseverance: True Voices of Cancer Survivors.

Felici in 50 mosse (prima parte)

Felicità, un concetto complesso, ampio o magari infinitamente più semplice di quanto crediamo? Ne abbiamo parlato spesso, raccogliendo i consigli di numerosi psicologi. Tutti, in fondo, invitano a non cercare ossessivamente di essere felici, sottolineando che si tratta di uno stato d’animo che non ha necessariamente a che fare con quello che possediamo o realizziamo quanto piuttosto con chi siamo e con chi lo condividiamo.

Capita a volte di raggiungere un risultato da soli, dove con da soli non si intende esclusivamente con le nostre forze, ma calpestando e allontanando gli altri, arrivando in cima grazie all’egoismo, all’arroganza, calpestando molti piedi. Per quanto sia importante quel successo, si può provare orgoglio, soddisfazione ma felicità, beh, quella no, perché per essere felici bisogna essere in pace con se stessi ed almeno in due. La felicità può arrivare all’improvviso, per una sola ragione o, come le piccole dosi di un dispenser, essere costituita da gesti, azioni, all’apparenza insignificanti ma che fanno stare bene e ci riempiono di gioia di vivere. Ce ne consiglia ben cinquanta Carolyn Rubenstein, psicologa alla Harvard University, autore di Perseverance: True Voices of Cancer Survivors.

Rabbia, come evitare di rimuginare sulle discussioni

 Rabbia: temporanea, lo sfogo di pochi minuti che rientra ad una situazione di calma in breve, oppure rabbia rimuginata, quella che scaturisce quando continuiamo a pensare ed a ripensare ad un torto subito, a delle brutte discussioni, ad un’offesa, a rievocarle nella nostra mente anche a distanza di ore, giorni, con il risultato di rivivere la stessa sensazione più e più volte.

Inutile dire quanto questo sia controproducente per il nostro equilibrio emotivo. Tornare a casa da lavoro e snobbare le feste del cane perché nel percorso abbiamo ripensato ossessivamente ad un alterco con il capo piuttosto che con un collega. Capita così di portarsi la rabbia dentro e dietro, con effetti pesanti anche sulle relazioni interpersonali e sull’umore. Ma come fare a liberarsi dalla brutta abitudine, spesso innata, a rievocare la rabbia passata?

Capire la meteoropatia

L’uomo ed il suo corpo, una relazione stabile ma a volte instabile a causa di agenti esterni. Questa stabilità mista all’instabilità ha una forte influenza legata anche al tempo ed alla meteorologia. Se volessimo fare una metafora potremmo parlare del mare e paragonarlo all’uomo e della luna, paragonabile al tempo.

Il punto è che molte persone cambiano il loro benessere psicologico a seconda delle condizioni climatiche. Avvicinandosi all’estate, soprattutto in questi giorni in cui il caldo torrido sembra essere arrivato tutto insieme senza considerare più le (ormai andate) mezze stagioni, ecco che qualcosa è cambiato.

Soldi, comprare felicità è gratis

 Soldi e felicità, un’associazione abusata da quella che è una fantasia a dir poco comune: se fossi più ricco non dovrei preoccuparmi di nulla, la mia vita sarebbe più semplice, tutto sarebbe più semplice, persino i legami con gli altri, le relazioni sociali, il rapporto con me stesso. Ogni cosa migliorerebbe, come per magia, rendendo l’esistenza più leggera, degna di essere vissuta in modo spensierato.

E’ davvero così? Indubbiamente il denaro risolve molti problemi, ci toglie un bel po’ di pensieri ed angosce ma provate a pensare di diventare improvvisamente ricchi. Cosa fareste con quei soldi? Fantasticando paradossalmente la prima cosa che ci verrebbe in mente di fare è acquistare felicità per noi e per gli altri, ma la felicità si può ottenere avendo più disponibilità economiche, è in parte vero, ma anche senza soldi. A conti fatti vogliamo acquistare qualcosa che potremmo avere anche gratis.

Psicologia del bel tenebroso, perché le donne sono attratte sessualmente dal maschio che non sorride

 Guardate questa foto e ora scegliete il volto più attraente tra i soggetti femminili o maschili in base al vostro orientamento sessuale. E’ questa una della miriade di immagini mostrate nel corso di diversi esperimenti effettuati da un’équipe di ricercatori afferente alla University of British Columbia. Uno studio interessante pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica American Psychological Association Emotion, che ha fatto luce sugli stereotipi di genere tra gli eterosessuali e nella cultura occidentale, in primis il fascino del maschio bel tenebroso, dall’espressione un po’ imbronciata, a conti fatti quello che non si definirebbe certo una persona solare ma che in quanto a sex appeal pare non temere rivali.

A risultare più intriganti per le donne, secondo quanto è emerso da un test condotto su un campione di mille persone di entrambi i sessi, sarebbero proprio i maschi dallo sguardo imperscrutabile e corrucciato e sul cui viso non compare nemmeno l’ombra di un sorriso. Non così per gli uomini attratti, al contrario, in larga maggioranza, da volti femminili sorridenti e vivaci.

Il lato oscuro della felicità

 Felicità, una ricerca, l’unico scopo per molti, ma non è sempre felice colui che ride, anche la felicità può avere un lato oscuro. Non lo avremmo mai detto ma è quanto afferma un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori afferenti alla Yale University, alla University of Denver e alla Hebrew University of Jerusalem.

La ricerca, pubblicata sulla rivista di divulgazione scientifica Perspectives on Psychological Science, edita dall’Association for Psychological Science, ha indagato sugli aspetti negativi del rincorrere la felicità ad ogni costo.

I 10 trucchi della felicità

Alla ricerca della felicità, il bellissimo film di Muccino con Will Smith, ha toccato gli animi di tutti gli spettatori, oggi però andiamo ad elencare 10 trucchi, o consigli sul come essere felici, o almeno provarci.

Il primo consiglio è quello di cercare gli incontri con le persone che non si vedono da tempo, rendere degli incontri positivi, facendo qualcosa che sicuramente fa piacere ad entrambi, come una cena fuori oppure un cinema insieme.

Emarginazione lascia cicatrici indelebili e genera violenza

 Emarginazione dal gruppo, esclusione dalla vita sociale, episodi di intolleranza: quanto fanno male in chi li vive? Spesso lasciano cicatrici indelebili, un dolore sordo nell’anima che è più vivido di un trauma fisico. Ne parla il dottor Kipling D. Williams, docente di scienze psicologiche alla Purdue University:

Essere esclusi rientra in una forma invisibile di bullismo che non lascia lividi, e quindi spesso se ne sottovaluta l’impatto.